• Elezioni Regionali

    C’é qualcosa di nuovo nell’aria. Anzi no…

    di Calara Varano –

    C’è qualcosa che cambia nell’aria quando si avvicinano le elezioni. Si parla delle elezioni regionali, naturalmente, quelle che palesemente, su larga scala, riguardano l’intera Calabria. Palesemente, perché illudersi che il voto di Reggio non influisca in alcun modo sulle determinazioni regionali è da poco oculati. Lo sanno tutti i candidati.

    A parte ciò, però, quello che cambia nell’aria è la presenza. La percezione che i cittadini hanno di ogni fazione politica, di ogni personaggio. Così, compaiono improvvisamente tutti, anche quelli che fino a ieri erano rimasti nell’ombra. Le tv locali sono la maggiore fonte di ispirazione per chi ha in mente una “bella campagna elettorale”. La Calabria, infatti, è statisticamente un popolo di agée, per rimanere politically correct, e chi non ha un nonno che la sera guarda il canale locale sul digitale terrestre e che domani voterà? Poi c’è la quantità industriale di comunicati, risposte a comunicati. Politici, letterati, ben pensanti e cittadini (gli unici veramente chiamati in causa), che dicono a ragion veduta la loro.

    Manca, però, salvo in certi casi, la presenza agli appuntamenti che contano per la regione e la sua crescita. Prendiamo E-Labora, il forum dedicato al lavoro dell’amministrazione provinciale di Catanzaro. I numeri parlano chiaramente: 929 colloqui di lavoro effettuati, un vero e proprio incontro reale tra domanda (aziende) ed offerta (disoccupati, inoccupati, giovani); 1000 studenti presenti ai laboratori e seminari. Qui i politici, per scelta degli organizzatori non sono stati invitati a parlare nei vari laboratori, quindi niente campagna elettorale gratuita.

    E però, la totale assenza, eccetto casi specifici, della politica nei posti a sedere pesa. Se c’è un esperto che parla di turismo sostenibile e turismo culturale in una regione che dovrebbe essere a vocazione turistica culturale, forse un politico, uno qualunque, che fino ad oggi non ha dimostrato di far nulla al riguardo (sempre nelle ultime posizioni statistiche per i numeri del turismo), dovrebbe andare ad ascoltare per imparare. Forse, in un luogo dove arrivano ragazzi anche da regioni limitrofe, dove si parla di lavoro, i politici della regione con il tasso di disoccupazione più alta, un salto avrebbero dovuto farlo. Forse, restiamo sempre nel periodo ipotetico, un politico che promuove l’agroalimentare con 4 prodotti locali alle fiere nazionali ed internazionali e che, tuttavia, è alla guida, in un modo o nell’altro, di una regione, ultima per esportazione (qualunque sia il prodotto), lo dice sempre l’Istat, qualche domanda, magari più di qualcuno dovrebbe farsela e correre ad ascoltare. Ma no. Si fa la gara all’ultimo comunicato.
    Quel che ancora non è chiaro, considerati i diversi fallimenti, è il volano della campagna elettorale. Il motore propulsore che chi da un lato, chi dall’altro utilizzerà per convincere. Il candidato alla presidenza regionale del MoVimento 5 Stelle, unico già certo per una corrente politica riconosciuta, Cono, detto Nuccio, Cantelmi, naturalmente, incentrerà la sua campagna su quegli argomenti che hanno spinto l’avvocato catanzarese a muoversi in più di una occasione a difesa del territorio. Del resto, questo coincide con la linea del M5S, dalla quale non si è mai scostato. Turismo sostenibile, rispetto della vocazione territoriale, ecologismo, in poche parole risorse dei calabresi, note e no. Ma gli altri? Nessuno può utilizzare un successo da mostrare ai cittadini degno di questo nome. La cittadella regionale? Sì, potrebbe, ma per i servizi al cittadino che diciamo? Sanità ai minimi storici. Ambiente ai minimi storici. Lavoro nemmeno a dirlo. Trasporti? Qualcuno inizia a chiedersi se esistano. Su cosa punteranno i nostri politici? Le solite promesse del “faremo…”? Certamente lo vedremo a breve, quando inizierà il valzer della campagna elettorale. Per ora è iniziato solo quello delle alleanze non dichiarate…

    Il Pd, forte del risultato dei sondaggi che lo darebbe vincitore a tutti i livelli e chiunque sia l’avversario, ancora in realtà non ha un candidato designato. Tra Gianluca Callipo, Gianni Speranza e Mario Oliverio, si deciderà giorno 5 ottobre, data delle primarie interne al partito. Intanto, la calma apparente, che il partito cerca di dimostrare all’elettorato convince poco. Tra un “dinosauro” poco digerito ed un affondo al “compagno” col sorriso sulle labbra, a rosicchiare voti al centrosinistra potrebbe essere proprio l’ultimo sceso in campo con una lista civica: Pippo Callipo, più noto ai calabresi di tanti candidati. Poi per il Pd c’è quel pasticciaccio delle Provinciali di Vibo Valentia. Vedremo a breve se ce ne saranno nelle altre province.

    E se la nebulosa che avvolge le domande dei sondaggi parla di un Pd vittorioso, rumors interni proprio al partito non danno il risultato tanto per scontato.

    La discesa in campo di Callipo (Pippo), potrebbe avvantaggiare il centrodestra, che però, a differenza delle altre tornate elettorali durante le quali si portava largamente in vantaggio oggi non ha nemmeno fatto il nome del candidato ufficiale. Wanda Ferro? La politica “più tosta” che la Calabria abbia e che Catanzaro abbia mai avuto? Lei è pronta, ma il suo partito e la coalizione lo sarà altrettanto? Certo, questo renderebbe Catanzaro protagonista assoluto per il centrodestra e M5S, mentre per il Pd, a seconda del vincitore delle primarie si potrebbe avere un candidato della provincia di Catanzaro, il lametino Gianni Speranza, della provincia di Vibo Velentia, Gianluca Callipo, e un cosentino, Mario Oliverio. Reggio Calabria, la città, provincia, area metropolitana che muove più elettori, resterebbe, apparentemente almeno, fuori dai giochi della presidenza, salvo che come sta succedendo per le amministrative, qualcuno non decida di fare un guizzo coraggioso di autocandidatura, test, tuttavia, già bocciato. La “Lady di Ferro”, poi, è anche molto più conosciuta di tutti gli altri candidati, dicono sempre i sondaggi e nel centrodestra non lascia spazio proprio a nessuno. Che si aspetta dunque a darle l’investitura ufficiale? E qui entrano in gioco, bisticcio di parole, i giochi dietro le quinte. Quelli delle alleanze palesi, sottaciute e sottintese.

    Quel che è certo, è che chiunque arriverà ad essere candidato e ad essere eletto, in testa dovrà avere delle priorità ben precise: Calabria, calabresi e risanamento. Non solo per la campagna elettorale…