di Domenico Grillone – E’ stato presentato nei giorni scorsi a Pizzo, nel corso di una conferenza stampa organizzata dall’amministrazione comunale, l’ultimo lavoro della cantautrice calabrese Tiziana Serraino dal titolo “Madonnejia”, ispirato dall’incanto della storia e della bellezza della famosa chiesetta di Piedigrotta.
Il brano, davvero di grande spessore artistico, è supportato dal relativo videoclip, presentato al Palazzo della Cultura nel corso dello stesso incontro, capace di mostrare una bellezza davvero disarmante ed intrisa di grande spiritualità. Ospite del grande cantautore calabrese Cosimo Papandrea che proprio in questi giorni sta presentando nelle maggiori piazze calabresi il suo nuovo album, “Ventu senza tempu”, Tiziana Serraino, in una delle sue rare pause lavorative, accetta di scambiare due chiacchiere su questa sua nuova ed entusiasmante avventura artistico-musicale a fianco di uno dei più grandi maestri dell’Etno-folk e di tantissimi altri musicisti che fanno parte di questo magnifico tour.
“Il progetto è nato per caso – spiega la cantautrice calabrese – dopo una visita fatta alla chiesetta di Piedigrotta, a Pizzo, insieme al musicista Michael Logozzo dell’etichetta ‘Bonfire HeartArt’. E’ lui che suona la chitarra battente nei concerti di Cosimo Papandrea facendo parte del suo entourage artistico-musicale. Ed è sempre lui che si è occupato dell’arrangiamento del brano ‘Madonnejia’, ma anche delle riprese del relativo videoclip musicale. Nato per caso, come dicevo prima, perché io e Michael, dovevamo vederci a Rosarno, per lavorare ad un altro mio brano inedito, “Amuri”, che già presento durante i concerti di Cosimo Papandrea. Da Rosarno dovevamo recarci a Gioiosa Ionica, nella sua sala d’incisione, ma un contrattempo, invece, frutto di una crema per capelli con effetto “fantasia colore” (fantasia evidentemente eccessiva) donatami dalla mia parrucchiera, ci costringeva a rimandare il tutto. A quel punto Michael mi propose di accompagnarlo a Pizzo per fare delle ripre e provare l’efficienza del drone, appena comprato. Ed è proprio all’interno della chiesetta di Piedigrotta, mentre io la guardavo con occhi incantati, che il gentil custode Rocco Laporta mi spiegava la nascita della chiesa e del suo valore storico-artistico. Una storia così affascinante, si tratta del secondo sito visitato in Calabria dopo i Bronzi di Riace – sottolinea Tiziana Serraino – che la notte seguente vissi, ovviamente in una dimensione onirica, tutto quello che il custode mi aveva raccontato nel corso della mia visita, assolutamente non preventivata. Il giorno dopo, presa dal sacro furore della creatività, ho cercato di riportare questo mio sogno in musica e con la mia chitarra ho composto una ‘tamurriata’ accorpando due dialetti, il napoletano e quello calabrese, in ossequio a quanto la leggenda, risalente al 600’, ci racconta”.
“Dal sogno ispiratrice alla realtà. Puoi raccontare come tutto questo si è poi materializzato in questo bellissimo brano?”
“Dopo aver registrato il testo e la musica in maniera artigianale, in pratica riportando il sogno in musica, ecco che affiora un lavoro appena abbozzato ma da cui già era possibile intravedere tutte le potenzialità in termini di emozioni e fascino musicale. Dopo aver inviato il brano a Michael Logozzo, lo stesso si è messo al lavoro per gli arrangiamenti, arricchendolo in maniera incredibile. Il passo ulteriore è stato quello di coinvolgere i musicisti di Cosimo Papandrea ed oltre a Michael Logozzo, vero e proprio genio dal momento che è riuscito a plasmare il sound, oltre ad essere autore del videoclip, compreso il montaggio, ecco Carmelo Scarfò, bassista del gruppo, una sorta di catalizzatore di energia, direttore artistico dell’ultimo album di Cosimo Papandrea. Lui, assieme agli altri musicisti è riuscito a creare, sulla scorta delle linee sound di Michael, un prodotto meraviglioso che lo stesso Papandrea ha deciso di fare entrare in scaletta nel corso del suo tour di quest’anno e di cui io ne faccio parte interpretando alcuni miei brani e facendo parte del coro quando il Maestro interpreta, nel corso del suo spettacolo, i brani del suo nuovo lavoro prodotto dalla “Esse Concerti” con la direzione artistica di Carmelo Scarfò e registrato nel 2019 presso la casa discografica “Nunulab” di Mammola che ne cura le edizioni. E poi la delicatezza del tocco del chitarrista Antonio Occhiato, il sassofono ed altri strumenti a fiato di Giovanni Luzza che io definisco “il pifferaio magico” capace di ipnotizzare gli spettatori, Ed ancora, Alfredo Verdini alle percussioni che io considero una sorta di ‘centravanti di sfondamento’, Felice Logozzo, fonico di palco e Giuseppe Novella curatore del missaggio e del mastering di ‘Madonnejia’ alla regia che come dico sempre considero una garanzia. Infine, ‘last but not least’, il maestro Cosimo Papandrea che mi ha concesso il grande onore di collaborare al mio brano con la sua voce unica, oltre che con il suo riconosciuto carisma, rendendo la canzone ancora più godibile proprio perché, essendo uno dei massimi esponenti della tradizione popolare, ha saputo interpretare al meglio la strofa in cui canta in dialetto calabrese. Nel videoclip, proprio per renderlo ancora più interessante, ha collaborato l’attore teatrale Giuseppe Piromalli, che ha recitato, solo come lui riesce a fare, un monologo scritto dall’esimia poetessa e scrittrice Eleonora Scrivo. ‘Dulcis in fundo’, nell’elaborazione del videoclip ho coinvolto anche la mia piccolina, Marianna, nel ruolo di voce narrante per dare quel senso di candore a tutta la storia”.
“Cosa ti aspetti adesso?”
“Ho fatto dono di questo omaggio musicale alla chiesetta di Piedigrotta, la vera protagonista di tutta la storia. Ed il sindaco nella persona di Sergio Pititto, tutta l’amministrazione comunale di Pizzo insieme al presidente della cooperativa Kairos, rimasti davvero colpiti dal lavoro, si sono prodigati ad organizzare la presentazione del brano che, in sintesi, rappresenta la bellezza dal punto di vista storico-culturale, musicale, spirituale, ma anche dal punto di vista delle due culture, calabrese e napoletana. Tutto questo rappresenta l’incipit di un progetto, dopo la proposta di entrare a far parte dell’entourage di Cosimo Papandrea per sostituie l’artista Giovanna Scarfò, artista con la A maiuscola, che adesso sta vivendo l’esperienza più importante della sua vita, la maternità. Accettando questa proposta ho ovviamente tentato di contestualizzare quelle che sono le mie emozioni musicali passando dal pop-rock all’etno-folk. Non è cambiato nulla se non nel sound. Le emozioni rimangono ma cantate in un’altra lingua e musica ma, alla fine, sono sempre le stesse e di grande intensità. Il progetto vedrà in seguito l’uscita di un altro brano, già pronto, dal titolo “Vathìa” che tradotto dal grecanico significa “fundu” e che uscirà il 14 giugno. E poi “Amuri”, brano già scritto in precedenza, una parentesi acustica dialettale che riporta alle origini e che io sempre utilizzo nei miei concerti di pop- rock. Brani che riporto nelle serate di Cosimo Papandrea che mi concede un piccolo spazio per condividere questi brani con il pubblico. Brani, e questo mi rende davvero felice, che registrano un feedback molto positivo tra la gente che partecipa in massa alle varie date del tour di Cosimo Papandrea. Quello che adesso mi aspetto è una grande partecipazione di pubblico, parlo delle varie date del tour del grande cantautore di musica popolare etno-folk calabrese, perché si tratta di uno spettacolo davvero coinvolgente che ti prende fino alla fine regalando emozioni a non finire”.