• Catania sull'orlo del dissesto finanziario

    ”Bisogna lavorare uniti per affrontare e tentare di risolvere la grave situazione della citta”’. Con queste parole, l’Arcivescovo di Catania Monsignor Salvatore Gristina in occasione dell’omelia per l’882°anniversario del ritorno delle reliquie da Istanbul della patrona cittadina Sant’ Agata, ha ricordato e nel contempo ‘ammonito’alle tante autorita’ politiche cittadine presenti in cattedrale, l’urgenza di ‘adoperarsi’ piu’ che mai per risollevare le sorti del capoluogo etneo. Sull’orlo del baratro economico, con un debito finanziario che sfiora il miliardo di euro, ma con 665 milioni di mutui, circa un quarto di quello dell’Alitalia e tre volte di piu’ di quello che ha investito recentemente la sanita’ abruzzese, Catania e’, ad oggi, una citta’ letteralmente al buio. E se i grandi media nazionali non hanno acceso i riflettori al pari delle due realta’ di disavanzo, la crisi del capoluogo che diede i natali a Vincenzo Bellini, non va certo sottovalutata. Cosi’, se nel luglio scorso la procura etnea ha iscritto nel registro degli indagati 40 persone, con l’ex primo cittadino Umberto Scapagnini in testa, nell’ambito dell’inchiesta sul ‘buco’di bilancio dell’ente comunale, il neo sindaco Raffaele Stancanelli, senatore del Pdl, insediatosi nella poltrona, oggi piu’ ‘scomoda’ che ambita, di Palazzo degli Elefanti poco meno di tre mesi fa, dice all’ADNKRONOS di non aver ”mai nascosto, fin dal mio insediamento, la difficile situazione finanziaria del Comune di Catania”. ”La citta’ -riferisce- e’ sull’orlo del dissesto che dovra’ essere decretato se il governo nazionale non dara’ corso alle promesse fatte qualche mese fa. Di questa delicatissima situazione ho parlato personalmente con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Questo mi rende ottimista – fa sapere- e mi fa pensare che qualcosa per Catania sara’ fatta. D’altronde non abbiamo preteso che lo Stato pagasse 540 milioni di debiti. Non vogliamo nessuna forma di assistenzialismo”. (Adnkronos)

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