di Grazia Candido – “Io non sono ottimista sul fenomeno mafioso e credo che la mafia non sarà mai sconfitta ma arginata perché in ognuno di noi c’è un piccolo ‘ndranghetista”.
Ne è convinto il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria Nicola Gratteri che, si rivolge ai tanti ragazzi presenti al terzo appuntamento pomeridiano del seminario “La Ferita”, spronandoli a “non assuefarsi al potere dei grandi, al buonismo o all’ottimismo che tutto questo marciume un giorno non ci sarà più”. “Io non voglio essere strumento di una ventata di ottimismo che faccia rilassare la gente – tuona Gratteri – Ragazzi studiate per difendervi dagli adulti, gridate, arrabbiatevi con chi non vi ha saputo e non vi vuole ascoltare. Voi siete stati usati dalla politica, non cadete nei meccanismi del potere ma studiate per essere modelli vincenti e mantenete la forza per urlare contro chi viene a porgervi un regalo. Ricordate che gli adulti non vi regalo nulla, se vi danno qualcosa vuol dire che in cambio vi chiederanno qualcos’altro”. Il procuratore è un fiume in piena e più volte viene interrotto dagli applausi dei presenti che lo osservano, lo ascoltano attentamente ma soprattutto, condividono la maggior parte delle sue osservazioni forse perché sono oramai stanchi delle troppe chiacchiere di chi “è riuscito, in questi anni, a prendersi gioco di tanti giovani”. Nella sua ricostruzione su “ ‘Ndrangheta: dalla Santa ad oggi”, Gratteri parla della “Santa come spartiacque della ‘ndrangheta” e mette in evidenza come in quei tempi “a molti non interessava conoscere il fenomeno o studiarlo”. “Le attività illecite della ‘ndrangheta sono la droga, le estorsioni, l’usura, gli appalti controllati su macroaree. Le gare d’appalto sono perfette e dal punto di vista investigativo – afferma Gratteri – si spera di sfatare questa falsa perfezione con le intercettazioni ambientali, una soffiata di un imprenditore abbandonato dai capi mafia e poi il sopralluogo delle forze dell’ordine sul cantiere per vedere l’opera. Per i capi mafia non ci sono solo i soldi ma conta molto il prestigio, far emergere il proprio potere sul territorio locale e sono loro che fanno lavorare nei cantieri molti padri di famiglia”. Il procuratore parla quindi dello “scambio dei voti” soffermandosi poi, sull’usura e dice: “L’usura è la seconda attività della ‘ndrangheta e questa non è fatta solo dai malavitosi ma anche dai professionisti. Dall’usura non si esce mai, è come la tossicodipendenza, perciò è meglio per un commerciante fallire che cadere nelle mani degli usurai”. Gratteri ne ha davvero per tutti anche per “coloro che si sono laureati con le pistole sul tavolo, altri con le pistole sotto il tavolo e altri ancora con i regalini. Gente ignorante, considerati professionisti che operano nella nostra società: sono avvocati, medici, commercialisti che ti sbagliano il congiuntivo”.“Se io sono qui con voi oggi, vuol dire che sogno, sento di poter combattere la mafia e se tutti noi ci impegniamo forse, arriviamo ad un abbattimento della criminalità organizzata dell’85% ma c’è ancora molto da fare – conclude il procuratore Gratteri – Cerchiamo di essere onesti e raccontiamo la verità ai nostri ragazzi perché loro non hanno bisogno di vivere in una realtà virtuale. Non posso dire che noi stiamo sconfiggendo la Mafia ma la stiamo colpendo”.