di Grazia Candido – “Quella di oggi è un’operazione molto importante che dimostra l’altissima professionalità e specializzazione del Gico di Catanzaro e del generale Miglioli che, con i suoi uomini, ha dato un supporto determinante ma anche, la buona sinergia tra Procure che inseguono la ‘ndrangheta superando la frontiera”.
Il Procuratore della Repubblica Federico Cafiero De Raho è particolarmente soddisfatto per l’ennesima maxi operazione della Guardia di Finanza che ha messo all’angolo la ramificata organizzazione criminale capace di pianificare l’importazione di oltre tre quintali di cocaina dal Sud America e, questa mattina presso gli uffici della Procura, ha ribadito “come i clan calabresi siano in grado di contrattare, direttamente con i “Cartelli Sudamericani”, l’acquisto di grosse partite di stupefacenti”.
“E’ un’attività investigativa di grande importanza che dimostra come la ‘ndrangheta calabrese sia in contatto diretto con i colombiani, un contatto che permette ai colombiani di venire nel territorio calabrese, trattare e vendere e ai calabresi di importare, solitamente nel Porto di Gioia Tauro, parecchie quantità di sostanze stupefacenti. In questa indagine però, non è stato il porto di Gioia Tauro, solitamente utilizzato, l’accesso di importazione ma il porto di Livorno e 3 sono stati i quantitativi importati attraverso questa struttura portuale. Come avviene per il porto di Gioia Tauro – continua il procuratore De Raho – anche a Livorno sono stati utilizzati i dipendenti delle cooperative di lavoro che sostengono la ‘ndrangheta nello scarico della cocaina. Qualche giorno fa, il giudice di Livorno su richiesta del Procuratore della Repubblica di Firenze, ha emesso un’ordinanza che riguardava fatti investigati della Procura della Repubblica fiorentina in coordinamento con la Procura di Reggio Calabria. Un coordinamento che c’è stato anche tra la Gdf di Firenze e quella di Catanzaro. Questo interfacciarsi, questo scambio e collaborazione dimostra come sia importante il coordinamento investigativo e la frontiera di seguire la ‘ndrangheta in qualunque luogo tratti la sostanza stupefacente”.
Il procuratore capo De Raho si sofferma anche sul ruolo della famiglia Bellocco che “ha rapporti di affinità con i trafficanti e cosche della fascia jonica, un aspetto che mette in evidenza come la ‘ndrangheta è costituita da cosche che trattano affari insieme, gestiscono lo strumento di maggiore arricchimento, il traffico di sostanze stupefacenti per aumentare il loro potere” e anche “sul monitoraggio fatto attraverso l’attività tecnica che ha evidenziato come il medico soggetto a provvedimento cautelare, abbia avuto rapporti costanti con i personaggi di rilievo nonché ha partecipato all’attività finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti oltre che plurimi tentativi di acquisto di stupefacenti”.
Si sofferma sull’operazione “Gerry”, che rappresenta l’epilogo di una complessa attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro e coordinata dalla Procura della Repubblica – Dda, il comandante regionale Gdf Gianluigi Miglioli che ribadisce “l’impiego di oltre 150 finanzieri, con l’ausilio di unità Antiterrorismo Pronto Impiego, di unità cinofile e della componente aerea del Corpo”.
“Una sinergia di uomini che ha portato all’arresto di 18 soggetti tra Calabria e Toscana e l’esecuzione di numerose perquisizioni – conclude il comandante Miglioli – Quella di oggi, è un’operazione di rilievo, tecnicamente riuscita: alle 4,30 siamo intervenuti e alle 4,43 avevamo acquisito gli obiettivi. Questo è sintomo di un grande coordinamento, di grande capacità investigativa e soprattutto, di un lavoro svolto egregiamente. Abbiamo tolto alla ‘ndrangheta 100 milioni di euro sequestrando tutta questa roba”.