L’associazione locale “Scienza & Vita Sant’Alessio in Aspromonte”, con 50 suoi rappresentanti, ha partecipato all’incontro Nazionale per i 10 anni di Scienza & Vita, dal titolo “Quale scienza per quale vita?”, tenutosi a Roma al Centro Congressi della CEI il 28 maggio 2015 e all’udienza riservata di Papa Francesco, sabato 30 maggio nella Sala Clementina.
L’incontro nazionale delle 108 associazioni locali di Scienza & vita, che annualmente si svolge a Roma alla fine di maggio, quest’anno ha avuto un sapore tutto particolare, sia per la ricorrenza dei 10 anni di fondazione, sia per l’udienza riservata che Papa Francesco ha concesso ai circa 400 partecipanti provenienti da tutta Italia. Come ormai avviene da 4 anni, l’associazione “Scienza & vita Sant’Alessio in Aspromonte” guidata dal presidente Francesco Cannizzaro, ha avuto il privilegio di partecipare con 50 suoi rappresentanti a vario titolo, in prevalenza giovani e con una rappresentanza di studenti dell’Istituto Tecnico Industriale “Panella-Vallauri” di Reggio Calabria accompagnati dalla Dirigente Anna Nucera. In apertura dei lavori, ha preso la parola la Presidente Nazionale Paola Ricci Sindoni che ha salutato i numerosi partecipanti, ed espresso sentimenti di gratitudine al cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha voluto non solo essere presente, ma si è impegnato anche in una relazione introduttiva ricca di spunti e possibili indicazioni sul cammino futuro dell’associazione. La Sindoni ha ricordato che: “10 anni di attività dell’associazione sono un periodo breve ma anche un periodo ampio, considerando che le rapide trasformazioni sociali hanno prodotto variazioni sostanziali della condotta etica, qualche volta foriera di derive ideologiche, so non nichiliste. Basti vedere il destino contrastato della legge 40, che pure ha prodotto in questo decennale delle buone pratiche sanitarie, ma anche è stata fatta oggetto di un sensibile massacro mediatico e giudiziario”. Ed ancora: “La nostra forza è stata sempre quella fondata sulle pratiche dialogiche, anche quando sembra che le posizioni si presentino irriducibili e distanti, facendo riferimento alle capacità di argomentare razionalmente, di controbattere civilmente con le sole armi dei discorsi persuasivi e corretti, nel tentativo di sfuggire alle trappole del pregiudizio e dell’ideologia”. La presidente, nella parte conclusiva del suo intervento ha ancora ricordato che: “si parla sempre più di antropotecnica, indicando la nuova tappa evolutiva della specie umana, quella che disegna la fusione di “scienza e vita”, appunto. L’agire tecnico, così si dice, è la vera essenza della vita dell’uomo, in quanto permette di superare i suoi limiti, i suoi inadattamenti, le sue carenze ed inserirsi dinamicamente dentro il flusso energetico dell’evoluzione, preparandosi in tal modo a costruire, pianificare e progettare l’umanità futura”. La presidente ha ringraziato vivamente il ministro della Sanità on. Beatrice Lorenzin, che l’associazione sente sempre molto vicina nell’impegno di sensibilizzazione sulle grandi questioni bioetiche che riflettono le gravi emergenze antropologiche di questo tempo. La imminente nascita di due gemelli ha impedito la partecipazione diretta del ministro che ha voluto essere presente ai lavori attraverso un suo messaggio letto dalla dott.ssa Morresi. Nel messaggio del ministro, riportando dati Istat 2013, ricorda che la media di figli per donna in Italia e di 1,39 e questo dato, colloca l’Italia in fondo alla classifica dei Paesi Ue con uno dei più alti livelli di denatalità. Questa tendenza, unita anche all’aumento della longevità, senza opportuni correttivi, mette a rischio l’intero sistema di Welfare. Per scongiurare un pericolo tanto serio e per non rassegnarsi a vivere in un Paese in cui si mettono al mondo sempre meno figli, secondo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, urge un rinnovamento culturale in tema di procreazione. «La fertilità va collocata al centro delle politiche sanitarie ed educative». Con riferimento al recente Piano Nazionale per la Fertilità, presentato due giorni fa, sono stati sintetizzati gli obiettivi racchiusi nello slogan “Difendi la tua fertilità. Prepara una culla nel tuo futuro”. Il Piano si propone di contrastare alcuni tra i principali fattori che determinano l’aumento della infertilità: maschile pari al 40%, femminile 40%, mista 20%, attraverso interventi che sappiano puntare su «formazione», «informazione e «prevenzione». Tra gli strumenti da mettere in campo per sostenere la genitorialità, il ministro ricorda il “bonus bebè” e preannuncia la volontà di estendere la durata della misura: «È un contributo che abbiamo intenzione di far diventare strutturale per i primi cinque anni di vita del bambino».
Prendendo la parola il card Bagnasco, riconoscendo e ringraziando l’associazione per il prezioso e qualificato servizio e dialogo sui grandi temi della vita che svolge ormai da 10 anni, ha ricordato come ogni giorno si affacciano nuove teorie e pratiche contrarie alla vita, sintomi di una malattia spirituale profonda che affligge il nostro tempo, “Senza perdere mai la fiducia, né sentirci deboli o disarmati, cogliamo l’occasione di questo nostro incontro per confermarci nell’impegno, rafforzare la comunione e riconsiderare gli obiettivi”: Richiamando il cap. 11 del libro della Sapienza, il card. Ha riportato alcune riflessioni sull’amore di Dio per la vita, che egli ha creato. E’ un testo profondo e singolare, perché sono parole rivolte a Dio stesso, alla seconda persona, con intimità e riconoscenza. Tu Signore, sei “amante della vita”. “Tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure creata”. Le dimensioni più importanti della vita umana, sono richiamate citando Tommaso d’Aquino: dalla salute all’integrità fisica, dalla socialità alla relazionalità, dal matrimonio e dalla prole, dalla conoscenza e dalla ricerca della verità. “Ogni persona deve poter godere di questi beni, cosicché la legge naturale, quella cioè che si fonda su ciò che l’essere umano è in se stesso e che tutti devono riconoscere e rispettare, trae origine e contenuto da questi stessi beni: ciò che ne favorisce la realizzazione è buono, mentre va evitato quanto li contraddice”. Il Presidente della Cei ha messo in evidenza come l’opera a favore della vita si allarga oggi a dismisura, venendo a comprendere la promozione dell’integrità della vocazione dell’uomo in tutti gli ambiti della sua esistenza. Quando il matrimonio è svilito a convivenza o ad accordo provvisorio tra due persone; quando la genitorialità è svincolata dall’amore e dalla fedeltà tra un uomo e una donna; quando la sessualità non è concepita come il vertice della mutua donazione, ma si riduce a strumento di piacere, si compromette la vocazione integrale della persona umana e si fa passare un messaggio che condiziona fortemente le persone e soprattutto le nuove generazioni. I più giovani così non vengono educati ai valori e agli ideali più alti, ma a loro surrogati, divenendo preda di “colonizzazione ideologica”. Il cardinale, infine, richiama il ruolo della scienza che deve essere sempre a servizio dell’uomo, ma anche le insidie dello scientismo tecnologico; per questo si impone la necessità di dare regole e stabilire criteri di utilizzo delle tecnologie. Riconoscendo il ruolo e il valore insostituibile della famiglia fa appello ai responsabili politici del nostro paese, affinché pongano la famiglia al centro delle loro iniziative. A seguire si è tenuta una interessante tavola rotonda dal titolo “Scienza & vita tra passato e futuro”. Il coordinatore Domenico delle Foglie ha dato la parola ai past President: Paola Binetti, Maria Luisa Di Pietro, Lucio Romano che hanno ripercorso il decennio associativo mettendo in evidenza l’originalità e la validità di un progetto che nel tempo è cresciuto, ma anche la necessità di stare al passo con i tempi dialogando alla pari con quanti la pensano diversamente, sviluppare la ricerca e il confronto con tutti, senza dover subire decisioni altrui e dover poi giocare nella difensiva. Nel pomeriggio, come già avvenuto lo scorso anno, sono stati realizzati in parallelo otto gruppi di lavoro con altrettanti titoli accattivanti e diretti da esperti sulle tematiche proposte: “Ti amo per sempre” Adriano Fabris; “La cultura dello scarto” Carlo Bellieni; “La mia vita è mia” Luciano Eusebi; “Tutti a scuola” Daniela Notarfonso; “La vita nelle nostre mani” Maurizio Faggioni; “Tic tac…tic tac…” Felice Petraglia; “essere o non essere” Massimo Gandolfini; “La naturalezza della vita” Davide Rondoni. La presentazioni dei risultati sui lavori di gruppo ha chiuso la giornata di studio e di lavoro. Il sabato 30 maggio, come da programma, nella Sala Clementina si è svolta l’attesa e speciale udienza che papa Francesco ha concesso alle associazioni locali nel decennale di fondazione. La presidente Sindoni, a nome dei partecipanti, ha rivolto un saluto ed un ringraziamento al santo Padre, per l’udienza accordata e per la vicinanza e la piena sintonia sui valori della ricerca scientifica, della vita e della famiglia. Papa Bergoglio ha ringraziato i partecipanti per la testimonianza e l’impegno verso la persona umana, raccomandando di tenere sempre alta l’attenzione verso i poveri, coloro che soffrono a causa di ingiustizie sociali politiche ed economiche. La benedizione finale e i saluti personali hanno concluso una esperienza che resterà nella storia per tutti i partecipanti.