Le acque contenute nell’invaso Alaco non sono mai state analizzate per accertare se fossero potabili. E’ quanto emerge dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia che ha portato all’emissione di 10 avvisi di garanzia nei confronti di funzionari della Regione Calabria e di tre dirigenti di società private. Stamane i carabinieri del Nas, oltre alla notifica degli avvisi di garanzia, hanno acquisito anche numerosi documenti pressi gli uffici della Regione Calabria. Nel corso delle indagini, attraverso la comparazione di accertamenti chimici sull’acqua e l’acquisizione di documenti, è emerso che l’invaso Alaco non è stato mai classificato. Invece di procedere alla classificazione attraverso analisi delle acque del bacino, erano state analizzate e classificate le acque di due delle numerose fiumare affluenti del bacino idrico artificiale. E’ emerso quindi che la classificazione di ‘acque potabili previo trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione’ dell’invaso, attribuita dalla Regione Calabria, risultava non corrispondente al vero.
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