di Stefano Perri – Nessun licenziamento, non si perderà un solo posto di lavoro. E’ quanto viene fuori al termine della riunione del Consiglio d’Amministrazione di Sogas Spa, la società di gestione dell’Aeroporto dello Stretto. Il personale in esubero, complessivamente 14 unità, sarà ricollocato all’interno della stessa società, con funzioni e mansioni diverse, con tutta probabilità dopo un corso di riqualificazione finalizzato ad aggiornare le competenze professionali. Per una piccola parte delle unità operative in surplus, in particolare per i lavoratori che hanno maturato o stanno per maturare i requisiti per la pensione, sarà individuato un percorso specifico.
Una riunione positiva dunque, che è servita, tra le altre cose, anche ad analizzare la situazione finanziaria complessiva della Società. Tra le voci che maggiormente pesano sul bilancio aeroportuale c’è appunto quella del personale, che di fatto rappresenta una perdita strutturale di quasi 2 milioni di euro all’anno.
Perdita determinata in parte dai 14 esuberi evidenziati ed in parte dai superstipendi di alcuni soggetti nell’organico aziendale, sui quali il Cda è già intervenuto. Discorso a parte merita invece il cosiddetto handling, l’insieme dei servizi a terra nei confronti di vettori ed utenti. Un servizio che la Sogas aveva deciso di internalizzare, nella speranza che potesse rappresentare una voce di entrata importante attraverso le tasse pagate dalle compagnie aeree che ne avrebbero fatto uso. Ma considerando che ad oggi più del 90% dei voli che transitano dall’aeroporto dello Stretto sono in capo ad Alitalia, che per l’handling ha un suo servizio interno, il settore sarà nuovamente esternalizzato con un bando specifico già pubblicato ed in scadenza il prossimo 26 gennaio.
La concessione trentennale: a che punto siamo?
Subito prima di Natale avrebbe dovuto tenersi la riunione del Consiglio d’Amministrazione Enac per la valutazione della richiesta da parte di Sogas per la concessione trentennale all’Aeroporto dello Stretto. Discussione che però di fatto non è mai avvenuta, tanto da convincere i vertici di Sogas a chiedere ed Enac un chiarimento a riguardo.
Proprio ieri l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha risposto alla società di gestione dell’aeroporto reggino, osservando essenzialmente tre punti da risolvere prima di affrontare la questione.
Il primo riguarda le perdite d’esercizio precedenti all’annualità 2013. Osservazione che però pare dipendere da un mero errore contabile considerando che i bilanci della Sogas nel 2011 e nel 2012 si sono entrambi chiusi in pareggio e dal 2010 tutte le perdite erano state ripianate.
Il secondo aspetto riguarda invece il bilancio 2013, non in pareggio secondo Enac per via dei mancati ripianamenti da parte degli Enti pubblici che costituiscono la Sogas. La Provincia di Reggio Calabria, che è socio di maggioranza, ha già effettuato la sua ricapitalizzazione che è stata di circa 2 milioni, pari a circa il 70% delle somme necessarie al riequilibrio. Mancano all’appello ancora le erogazioni da parte del Comune di Reggio Calabria e soprattutto della Regione Calabria. I ritardi in questo caso sono dovuti al fatto che negli ultimi mesi, entrambi gli Enti, si trovavano in regime di prorogatio per via delle tornate elettorali che li hanno coinvolti. Da parte sua Sogas ha emesso i decreti ingiuntivi per il recupero delle somme, che saranno presto erogate.
La terza ed ultima osservazione riguarda invece il famoso adeguamento dell’aerostazione del Tito Minniti. Anche su questo la Società dichiara di avere le carte a posto, considerando che – fanno sapere fonti interne alla Sogas – gli aumenti di capitale da parte degli enti sono dovuti proprio alle somme destinate ai lavori da effettuare sullo scalo reggino.
Sembra insomma che dopo la risposta da parte della Sogas, l’Ente Nazionale non potrà che prendere atto dei passi in avanti sia dal punto di vista finanziario che strutturale e riunirsi in un nuovo Cda per affrontare la discussione sulla richiesta di concessione avanzata dal Tito Minniti.
C’è da sottolineare comunque un ultimo aspetto. Lo scorso mese di maggio Enac ha firmato, di concerto con i Ministri Lupi e Padoan, la concessione trentennale all’aeroporto dell’Umbria a Perugia, pur con l’eccezione di una periodica verifica dei parametri finanziari di gestione, dei livelli di capitalizzazione e di un rendiconto, al quarto anno della sigla della concessione, del sostanziale equilibrio economico-fiananziario della Società. Procedura già adottata in passato per le concessioni agli aeroporti di Parma e Cuneo, e che però, almeno per il momento, non è stata ancora presa in considerazione dall’Enac per lo scalo di Reggio Calabria. Quasi a voler significare nell’assegnazione delle concessioni una valutazione a due pesi e due misure che, anche in considerazione degli enormi sforzi prodotti dall’Aeroporto dello Stretto, sta penalizzando di fatto tutto il territorio reggino.