“Aspettiamo di leggere nei verbali le conclusioni dell’incontro interministeriale sul Piano di rientro anche se, purtroppo, sappiamo già che la materia è tutta incentrata sui numeri e niente affatto sui servizi sanitari che sono utili a questa regione”.
E’ quanto ha sostenuto il consigliere regionale del Partito democratico Bruno Censore dopo le dichiarazioni del Commissario ad acta sull’incontro interministeriale tenuto a Roma.
“La verifica periodica del tavolo Massicci sui risultati del Piano di rientro conferma un andamento fatto di poche luci e tante ombre. Le poche luci riferite ai primi capitoli di risanamento economico quali la farmaceutica e gli acquisti di beni e servizi nulla hanno a che fare con l’azione di governo del Commissario Scopelliti poiché sono il frutto di azioni strutturali avviate nella precedente legislatura con le economie prodotte dalla Stazione Unica Appaltante. Il risparmio aggiuntivo per il quale esultano Scopellti ed i suoi non è altro che il frutto di un artificio contabile che scaturisce dalla SUA, dai tagli dei servizi sanitari, dalla chiusura degli ospedali ma soprattutto dall’incremento dell’imposizione fiscale che ricade sulla pelle dei calabresi. Quanto alle ombre sempre più cupe c’è da registrare l’assoluta confusione che regna nella rete ospedaliera – vedi la vicenda della Campanella che per la terza volta è stata oggetto di reprimenda e motivo di forti tensioni all’interno della stessa terna commissariale. La stessa riorganizzazione delle spese ospedaliere non trova ancora sbocchi soddisfacenti poiché la proposta del Commissario ad acta è fortemente contraddittoria a partire dal rapporto tra pubblico e privato. A fronte di ciò in tanti territori calabresi, a partire da quelli di confine, disagiati dell’entroterra e delle fasce montane, si è proceduto con caparbietà e senza interlocuzione a cancellare i già fragili servizi esistenti. Tanti calabresi non sanno più dove rivolgersi, gli stessi investimenti in tecnologie e ristrutturazioni, oltre alla costruzione dei quattro nuovi ospedali, sono tutt’ora al palo. E’ preoccupante, infine, l’accenno che si fa ad una eventuale proroga del Piano di rientro la cui scadenza è prevista per il prossimo 31 dicembre con il relativo andamento a regime del settore. Certo, siamo tutt’ora assai lontani da un sistema sanitario efficiente e risanato ma si continua testardamente a percorrere una strada che in questi due anni ha dimostrato tutta la sua inefficacia e pericolosità. Oggi – conclude l’esponente del Pd – il sistema sanitario calabrese è più debole e meno efficace; quanto al risanamento vero non c’è stata nessuna inversione di tendenza sui dati macroeconomiche e sulle stesse capacità di gestione”.
Bruno Censore