Un’istituzione nellIstituzione. Dopo 38 anni di attività lavorativa allinterno dellUfficio Stampa di Palazzo San Giorgio, Pino Scopelliti dal primo marzo va in pensione.
Emozionato per il traguardo raggiunto e vivendo con inevitabile nostalgia questo momento di distacco da un posto occupato per così tanti anni, con serietà e abnegazione, lo stesso Scopelliti ha voluto salutare chi con lui ha condiviso nei quasi 40 anni di lavoro.
“Ringrazio - dice – chi mi ha dato la possibilità di cominciare questa avventura
, in primis Paolino Marra, il Conte e poi Pino Barillà, gli assessori dell’epoca Gildo Dieni e Pino Gentile, i miei due dirigenti Pasqualino Fiumanò e Antonio Latella, senza dimenticare i sindaci che si sono succeduti negli anni, a cominciare da Gino Aliquò, Michele Musolino, Piero
Battaglia, Francesco Gangemi e poi il grande Italo Falcomatà e gli ultimi due Peppe Scopelliti e Demetrio Arena che per me più che sindaci sono stati dei grandi amici. Il ringraziamento
va a tutte le testate giornalistiche, le televisioni e le radio e i loro giornalisti che in questi anni si sono interfacciati con me. E poi tutti i colleghi, in particolare Giacomo Marino, scomparso prematuramente, uomo di grande sensibilità e umanità. Il rammarico rimane per non aver
potuto finire, quella che definisco la mia avventura dentro l’Ente, non potendo più preparare, da diversi mesi, la rassegna stampa che tanti sacrifici mi è costata, se penso alla sveglia inesorabile che suonava alle cinque e trenta del mattino per essere puntuale alle sei al Palazzo, ma che
tante soddisfazioni mi ha regalato. E stato per tantianni il mio orgoglio per il seguito che ha avuto, essendo stata letta in tutto il Mondo. Dispiace che il dirigente attuale dellufficio non sia riuscito a trovare pochi spiccioli per aggiustare un semplice scanner che avrebbe permesso di
continuare ad offrire questo preziosissimo servizio, ridimensionando così lattività complessiva
dellufficio. Adesso il mio augurio è di poter lavorare a tempo pieno con i giovani aiutandoli, come sempre ho fatto nei ritagli di tempo che mi lasciava la mia attività al Comune, a crescere
e maturare attraverso modesti insegnamenti quale allenatore di squadre di calcio della città”.