"La famiglia Congiusta plaude all'evidente inversione di tendenza di modelli comportamentali che si e' concretizzatata nella costituzione di parte civile di enti territoriali, di associazioni di categoria, di altre espressioni della comunita' politica e sociale calabrese. Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale che vede, per la prima volta, in un processo di mafia, la presenza attiva, accanto ai familiari della vittima, di numerosi enti ed associazioni portatori di interessi diffusi che, con la costituzione di parte civile, oltre che effettuare una coraggiosa scelta di campo, rappresentano un vero e proprio risveglio della societa' civile che ha preso coscienza di quanto la criminalita' organizzata sia devastante per il territorio e la comunita' che da decenni sono sopraffatti dalla sua perversa invasivita'". Lo afferma Mario Congiusta, padre di Gianluca, imprenditore ucciso a 32 anni a Siderno. Ieri in corte d'assise a Locri si e' tenuta la prima udienza del processo per il delitto, di cui sono accusate alcune persone, tra le quali Tommaso Costa, presunto capo dell'omonimo clan.