Un nuovo modo di vedere il sistema fiscale. Lo ha annunciato, sin dal suo insediamento, Giorgia Meloni, lasciando intendere anche la possibilità di rivedere alcuni capisaldi degli ultimi anni.
Uno potrebbe essere il cosiddetto Isee. L’indicatore che oggi serve per valutare la situazione economica dei nuclei familiari, ad esempio per avere diritto a delle prestazioni sociali, andrebbe verso una rivoluzione.
Un possibile sviluppo degli scenari in merito è descritto da Il Messaggero. L’ipotesi è che l’Isee venga rimpiazzato dal cosiddetto quoziente familiare. Un sistema che è stato già utilizzato dal governo Meloni per il superbonus sulle villette, visto nel decreto Aiuti Ter.
Come funziona il quoziente familiare?
Come già accaduto nel decreto Aiuti-Ter per l’accesso al superbonus per le abitazioni unifamiliari, i redditi verrebbero divisi in base ad un coefficiente. Si sommano i redditi dell’intero nucleo familiare e si divide per un numero che è determinato dal numero dei componenti della famiglia.
In sostanza i redditi complessivi vengono divisi per 1 se il contribuente è da solo. Per 2 se si è in due, per 2,5 se si ha un figlio.
Si divide per 3 se si hanno due figli, per 4 se si hanno tre figli. Un meccanismo snello che dovrà comunque essere confermato.
C’è già, però, chi sottolinea come già l’Isee si occupi di garantire equità rispetto alla composizione del nucleo familiare.