In una giornata di festa e relativa tranquillità anche sugli spalti, è il
Catanzaro a sorridere al termine del derby del “Ceravolo” in una partita
largamente dominata dai giallorossi di Mister Vivarini, letteralmente
sospinti dall’entusiasmo di un pubblico caloroso e partecipe come non
mai, anche grazie a una sostanziosa rappresentanza dei tifosi ospiti. Sono
stati Iemmello e Biasci, due fra i grandi protagonisti dello scorso anno, a
risultare decisivi nelle fila dei padroni di casa, costretti a fare meno di
Situm nell’undici inziale, il rientro di Katseris sulla destra in difesa, e la
presenza di un efficacissimo Pompetti a centrocampo; dall’altra parte
Caserta schiera Forte come unica punta, sulla trequarti Voca, Marras e
Tutino. Sugli spalti lo spettacolo è pirtotecnico, malgrado qualche botto in
eccesso. Il Cosenza evidenzia un maggiore impatto fisico nelle prime
schermaglie, ma sono proprio i padroni di casa a passare meritatamente
in vantaggio al tredicesimo, sfruttando al meglio un affondo di Katseris
sulla destra che taglia con efficacia per l’accorrente Iemmello. lesto ad
infilare di giustezza alle spalle di Micai proprio di fronte al settore dove
sono assiepati I tifosi rossoblu: prima rete casalinga per lo Zar Pietro nel
campionato in corso; il Cosenza si rende pericoloso con un colpo di testa
di Tutino al venticinquesimo, che sbatte sull’esterno del palo, e poco dopo
con Praszelik che con un gran tiro dalla distanza chiama Fulignati ad un
bell’ intervento. Ad inizio ripresa i giallorossi si fanno notare subito con
un’incornata di un Brighenti ancora una volta encomiabile per copertura
e duttilità di impiego su calcio d’angolo ed al cinquantaduesimo mettono
a segno il colpo da ko, mandando a referto Tommaso Biasci. L’azione non
è limpidissima, con un’azione che parte da Vandeputte e le successive
percussioni di Veroli e Iemmello che innescano la definitiva battuta a rete
del numero ventotto, immediatamente sotto la Ovest a raccogliere la
meritata ovazione dei supporter. I giallorossi mantengono una chiara
supremazia territoriale, fino a una bordata di Calò da fuori area
neutralizzata alla grande da Fulignati. Il Cosenza va all’assalto con un 4-
2-4 tattico, mentre il Catanzaro lascia invariato l’assetto, con una
girandola di rincalzi – dentro Ambrosino, Oliveri, Stoppa, Brignola e
Pontisso, fuori Biasci, Sounas e Vandeputte, Iemmello e Pompetti –
gestendo nel migliore dei modi le ultime concitate fasi del match, fino al
triplice fischio finale, arrivato dopo sei incomprensibili minuti di
recupero.
Vittorio Pio