9,7 milioni. È il monte stipendi della Reggina visualizzato nell’indagine della Gazzetta dello Sport nella classifica della spesa ingaggi di tutte le squadre di Serie B.
La Reggina di oggi è probabilmente quella più ricca di sempre, ma non certo quella con il budget più alto della categoria.
Lo stesso Luca Gallo ha lasciato intendere che, post Covid, c’era necessità di organizzare la gestione senza concedersi voli pindarici, in attesa di tempi migliori. Attenzione: questo non significa che gli amaranto siano una Cenerentola del campionato, anzi.
La Reggina è al nono posto. 100.000 euro più del Crotone ha ricevuto il paracadute e e non troppo sotto a Lecce e Brescia.
C’è un però. Di questi 9,7 milioni, solo 7,6 rappresentano il reale monte ingaggi del club amaranto. Tanto per dare l’idea salentini e bresciani hanno quasi 10 milioni, margine in cui si incastrano quei 3-4 giocatori che rappresentano i top per la categoria e che la Reggina non ha potuto evidentemente permettersi. Il Frosinone, ad esempio, ha potuto mettere sotto contratto i pupilli di Aglietti Canotto e Garritano proprio grazie alla possibilità di beneficiare su oltre 10 milioni di budget. 2,5 milioni in più degli amaranto.
La Reggina, quel gap, l’ha colmato con i bonus. Al netto di qualcuno strettamente dipendente dal rendimento, la maggior parte di essi saranno elargiti solo in caso di promozione in massima serie. Circostanza che, evidentemente, minimizzerebbe la rilevanza di costi di questo tipo. Il fatto che Taibi sia riuscito a dare potere contrattuale alla cosa con calciatori come Galabinov certifica che a livello di persuasività, capacità di essere convincente con i procuratori, il ds ha una marcia in più rispetto alla concorrenza.
La stessa durata prolungata dei contratti, in altri casi, è stata necessaria per poter convincere i migliori ad accettare Reggio a costi di gestione annuali che non mettessero in difficoltà le casse del club.
Il Pisa, ad esempio, spende esattamente quanto la Reggina di stipendi fissi (7,5 mln circa), ma per il solo Lucca ha speso 2,5 milioni di euro. La Reggina ha elargito solo 500.000 euro per Rivas, pagabili in tre esercizi e candidati ad essere moltiplicati con una plusvalenza.
Gli errori di gestione, alla Baclet e alla Lafferty per intendersi, non sono mancati, ma unitamente a questi aspetti, a risultati che sono sempre arrivati (anche durante la gestione Praticò senza grandi fondi) e a rapporti privilegiati con grandi club, è difficile non dare atto al grande lavoro del direttore sportivo. Simpatico a antipatico che possa risultare.
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