Pierpaolo Marino, direttore dell’area tecnica dell’Udinese, è intervenuto ai microfoni di Buongiorno Reggina. Fu lui a riportare German Denis in Italia, dopo la prima deficitaria esperienza al Cesena.
“Ho avuto – ha rivelato – Denis a Napoli, dopo che fu capocannoniere del campionato argentino e lo pagammo sei-sette milioni di euro. Era nel pieno della sua carriera e nonostante non segnasse tanti gol a Napoli lasciava intravedere doti di bomber. Lo consigliai poi all’Udinese e lo prese in uno dei tanti affari che ci furono in ballo tra le due società. Poi sono riuscito a portarlo a Bergamo, dove ha fatto la storia. Fino a qualche tempo fa era lo straniero che aveva fatto più gol in nerazzurro. Fu una bella operazione, il ragazzo lo considero un fratello minore”.
“Denis – ha proseguito sull’argentino – si attacca la maglia che ha addosso. Diventa un punto di riferimento per allenatori e direttori sportivi. Non mi meraviglia che sia amato a Reggio, ero invitato alla sua festa ma avevamo la partita a La Spezia. Altrimenti sarei venuto a celebrarlo come merita uno dei migliori amici che ho nel calcio”.
Poi spazio all’altra grandissima firma presente nell’organico di Aglietti:”Io credo che la Reggina possa essere non Menez-dipendente. Ho visto la squadra all’opera, ha un allenatore esperto come Aglietti e giocatori importanti in tutti i reparti. Un altro calciatore che credevo avrà grande successo è Galabinov che in B fa la differenza. Il francese può essere una ciliegina in questa ottima squadra, non si capisce perché abbia staccato la corrente elettrica per qualche stagione e sappiamo tutti che qualità aveva. Per lui ci si aspettava una lunga carriera di gloria, poi c’è stata questa parabola discendente. Se torna sui suoi livelli può essere determinate, perché questa Reggina può non avere limiti di ambizione. Sognare è legittimo per la rosa che ha”.
“La Serie B – ha concluso – la conosco bene, perché l’ho vinta cinque volte. Se metti giocatori che sono abituati al campionato e formi una giusta miscela credo non sia un campionato impossibile in cui sovvertire il pronostico. Metto la Reggina tra gli outsider, ma non regalo nulla o faccio sviolinate. È un giudizio sincero”.