L'Italia è un Paese strano. Ciò che vale da una parte non è detto che valga da un'altra.
Accade, poi, che – spesso lontano dalla luce dei riflettori – si realizzano dinamiche in qualche modo difficili da comprendere e che qualche dubbio lo lasciano ma che, visti i fari spenti, permane. La legge finanziaria di recente approvata dal
Parlamento prevede, tra l'altro, la somma complessiva di 40 milioni di euro destinati alla realizzazione della cosiddetta "metropolitana di superficie" nella provincia di Reggio. La prima stranezza sta nella trattativa privata che il Ministero ha inteso porre in essere con Ferrovie, la seconda sta nelle cifre. Dei 40 milioni stanziati poco più di 23 sono destinati alla copertura del cosidetto "chilometraggio" per la durata di anni tre.
Ora, facendo un rapido calcolo, viene fuori il seguente risultato: la tratta consta di poco meno di 150 km complessivi (tra andata e ritorno). Questo dato, moltiplicato per il numero di corse giornaliero (sette), porta, grosso modo, a 1000 km al giorno che, su scala triennale, diventano circa 1.000.000 di chilometri.
Quindi i 23 milioni serviranno a coprire 1 milione di chilometri, il che significa che ogni km coperto costa circa 23 euro.
E però, guardando cosa accade altrove scopriamo che, laddove le gare sono state fatte, un paio di anni addietro, le Regioni Veneto, Liguria, Lombardia, per servizi analoghi, sono partite da una base d'asta che va da un minimo di 6,67 euro/km ad un massimo di 10 euro/km.
Qualcosa non quadra; il prezzo a trattativa privata, in Calabria, diventa più del doppio, il che, tradotto in risultati concreti, significa, ad esempio, che il servizio che durerà tre anni potrebbe durare sei.
Ma di sicuro un motivo valido, che giustifichi i costi e che a noi sfugge, ci sarà; al pari della scelta della trattativa privata. O no?