''Un magistrato deve utilizzare con sobrieta' e prudenza i mezzi di informazione. Altrimenti diventa parte o controparte. Un magistrato non deve usare i mezzi di informazione per conquistare consenso. Se poi lo fa e' una sua responsabilita' ''. Luciano Violante, ospite di 'In mezzora' di Lucia Annuziata, affronta il tema del ruolo dei magistrati e del rapporto con la politica. A Clementina Forleo, il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera offre ''solidarieta' umana'', subito pero' seguita da un ammonimento chiaro. In piu', Violante dice senza mezzi termini: ''Forleo e De Magistris hanno
sbagliato ad andare a 'Annozero'''. Violante non entra quindi nel merito della inchiesta di Catanzaro, convinto che sia necessario conoscere maggiori elementi per giudicare: ''Io non ho capito se c'e' un magistrato che indaga su un ministro perche' ha chiesto il suo trasferimento o se un ministro ha chiesto il trasferimento del magistrato perche' questi indagava su di lui''. Cosi' come, premesso che ''l'avocazione e' sbagliata'', in questo caso ''il decreto di avocazione va letto, per decidere se e' giusto o sbagliato''. Comunque, risponde Violanet a una precisa domanda, ''non mi pare che Mastella sia stato beneficato dai mezzi di informazione''. Piu' in generale, per Violante ''bisogna costruire le condizioni per cui la magistratura sia sicura dalle interferenze del potere politico, ma responsabile di quello che fa. Una magistratura che si legittima sulla base del consenso e non dell'applicazione delle leggi e' pericolosa'' (Adnkronos)