Trentasette anni fa una stupida scintilla, coniugatasi perfettamente con i nervi poco lucidi della Polizia, faceva scoppiare la rivolta di Reggio.
Si è detto tanto e scritto forse ancora di più; solo il tempo – pian piano- potrà restituire alla rivolta l'anima che l'ispirò e che ne guidò le scelte, pur sbagliate a prescindere in quanto antidemocratiche
come tutto ciò che è violento.
Ma su una cosa non è lecito discutere: la buona fede dei Reggini di allora, pari soltanto all'esasperazione per un passato da dimenticare ed all'angoscia per un futuro che si presentava come un lungo tunnel buio.
Solo i decenni successivi avrebbero chiarito che il tunnel era anche sbarrato in fondo…