
calabrese nei confronti del Ministro tecnico dei Trasporti
Alessandro Bianchi, indicato al premier proprio dal partito dei
Comunisti Italiani.
Ieri, le due più numerose federazioni regionali, quella di Reggio
Calabria e quella di Cosenza, riunite nei loro rispettivi
congressi congressi provinciali, hanno mosso critiche aperte ed
articolate a Bianchi.
A Reggio Calabria (dove Bianchi vive ed è stato rettore della
locale università), nella sua relazione, ieri il segretario
provinciale uscente Enzo Infantino ha parlato di "profonda
delusione" e di un ministro che "ha tradito la fiducia che gli
era stata affidata dalla federazione reggina".
"questa affermazione è suffragata da un giudizio diffusissimo,
tra i compagni, tanto che il comitato federale all'unanimità ha
votato un ordine del giorno di sfiducia politica nei suoi
confronti".
Il segretario del Pdci reggino ha ricordato che al Ministro "era
stato chiesto di concertare, assieme al gruppo dirigente
calabrese, le azioni politico-istituzionali che riguardavano la
Calabria; gli era stato chiesto dal partito che lo aveva promosso
e sostenuto, di effettuare delle scelte di cambiamento nella
gestione delle Ferrovie calabro-lucane. Un'esigenza dettata dalla
necessità di discontinuità rispetto alla gestione precedente.
Il
presidente delle ferrovie Scali era stato nominato dal
centrodestra. Non era solo la richiesta del partito calabrese, ma
quella di tutto il gruppo parlamentare della Camera…in barba
alla coerenza, Scali è stato addirittura promosso vice capo di
gabinetto del ministro…Bianchi in Calabria non dialoga con i
vertici del partito, neanche con i pendolari dello Stretto, con i
lavoratori precari.
Questa gente protesta con noi. Quale
beneficio politico ne abbiamo?"
A Cosenza, sempre ieri, è stato approvato un documento a
maggioranza (con tre voti contrari e 21 astenuti, tra cui il
deputato Ferdinando Pignataro) in cui è scritto che il Ministro
del governo Prodi non solo "ha assunto atteggiamenti di
personalismo esasperato e di totale divergenza rispetto al
partito", ma via via "ha deluso le aspettative del Pdci che ha
registrato una grave arretramento del settore dei
trasporti".
Una "situazione insostenibile",
secondo il Pdci di Cosenza, che ha rivolto un appello al
segretario nazionale del partito, Oliverio Diliberto, affinchè
"la questione venga affrontata e risolta (in senso favorevole al
partito) in tempi rapidi".
Il documento è stato approvato nonostante poco prima il
presidente del congresso, Paolo Guerrini, inviato da Roma, avesse
definito inopportuno "aver fatto passare questo appuntamento come
un momento contro il Ministro Bianchi" spiegando ai congressisti
che sarebbe stato "meglio seguire una via istituzionale, evitando
che a questa vicenda finissero per dare fiato i mass media".
L'eco dei documenti di sfiducia provenienti dalla Regione dove il
Ministro è stato candidato al Senato come indipendente nel Pdci,
sfiorando il seggio, sono arrivati alla Federazione nazionale,
dove il responsabile per l'informazione Gianni Montesano però
ricorda che "fermo restando la piena autonomia delle federazioni,
finora l'argomento non è in agenda" e che comunque "saranno
valutate le legittime prese di posizione".
Nessun commento dal segretario Oliviero Diliberto, impegnato oggi
in un congresso regionale.
E finora nessun commento da Bianchi,
il quale non è un tesserato del Pdci e fu designato Ministro da
Prodi dietro indicazione dello stesso Diliberto quale "tecnico"
nell'ambito di una rosa di papabili. Quindi, a rigore, può essere
definito d'area ma non organico al Partito dei Comunisti italiani. (APCom)