Permane il braccio di ferro tra laboratori privati e Regione.
Questa la nota diffusa dall'Anisap
Si è riunito in data 31-03-07, in forma straordinaria ed urgente, il Direttivo regionale dell’ANISAP, insieme ai rappresentati delle 11 ASL della Calabria per valutare la situazione dopo l’invito pubblico da parte del Presidente Loiero a riprendere il tavolo delle trattative per la risoluzione della vertenza tra le strutture ambulatoriali private e l’Assessorato alla Sanità.
L’ANISAP, nell’affermare la sua intenzione di non farsi coinvolgere in alcun gioco politico, lontano dal modo pensare ed essere di tutti gli associati, tiene a sottolineare che il comportamento della delegazione che ha partecipato alle trattative con il Dipartimento è stato improntato ai criteri della massima correttezza e lealtà.
L’interruzione delle trattative è stata determinata dalla intransigenza del Dipartimento a discutere concretamente della DGR 169/07, il Direttivo, accogliendo l’invito del Presidente della Giunta Regionale, da mandato all’esecutivo a riprendere le trattative interrotte, anche per valutare la reale volontà della controparte a rivedere la sua posizione sul problema del tariffario da applicare, sui tetti di spesa, sulla mobilità attiva, sullo schema tipo del contratto, sulla modalità di remunerazione delle prestazioni erogate oltre il budget, sulla chiusura delle vertenze riguardanti gli anni passati con particolare riguardo per quelle ASL dove non sono stati firmati i contratti annuali, sul pagamento degli arretrati e sulla puntualità per quelli correnti, sul processo di accreditamento definitivo, sulla rete delle strutture ambulatoriali pubbliche e private prevista dalla ultima legge finanziaria, sul riconoscimento del ruolo degli ambulatori privati nella Regione Calabria.
Le strutture private accreditate si scusano, ancora una volta, con i cittadini-utenti per i disagi arrecati e ringraziano tutti i collaboratori degli studi per il sostegno alle imprese, malgrado abbiano ricevuto le lettere di pre-licenziamento,
tutto ciò premesso,
la dirigenza dell’ANISAP decide di mantenere l’attuale stato di agitazione con la chiusura delle strutture dicendosi disponibile a riprendere l’attività dopo la convocazione e la riapertura del tavolo delle trattative.