Da lunedi' prossimo i cittadini che si rivolgeranno alle strutture poliambulatoriali private accreditate di tutta la regione per analisi o prestazioni specialistiche, come una radiografia o un'ecografia, troveranno le porte chiuse. La serrata ad oltranza (garantendo pero' la continuita' dei trattamenti gravi in corso e i servizi ritenuti
indispensabili) e', infatti, il primo atto di una serie di manifestazioni di protesta che l'assemblea regionale dell'Anisap ha deliberato, nell'incontro che si e' tenuto a Lamezia Terme questo pomeriggio, dopo l'interruzione delle trattative avviate lunedi' scorso con l'assessore regionale alla Salute, Doris Lo Moro. "Oltre a chiudere le loro strutture, i titolari dei poliamabulatori – spiega una nota dell'Anisap – sono pronti a consegnare ai Prefetti le chiavi insieme alle liste dei primi lavoratori che riceveranno le lettere di licenziamento. Una reazione dura, decisa all'unanimita', che interessera' 392 strutture in cui lavorano oltre 3000 persone. "La querelle tra le strutture ambulatoriali private e la Regione – spiega la nota – comincia nel 1996 quando viene deliberato dall'Ente un tariffario gia' considerato incongruo appena dopo la pubblicazione dal Consiglio di Stato in quanto incapace di coprire i costi di produzione degli esami". (AGI)