
un motivo che sarebbe diventato
Il brano di Casucci, tuttavia, era ancora poco conosciuto. Solo nel 1931, divenne un successo internazionale quando Bing Crosby, prima, e poi Louis Armstrong lo incisero con il titolo “Just a Gigolò” e le parole inglesi di Irving Caesar. Costruito su una strofa di sedici battute – in alcune incisioni anche diciassette – e su un ritornello di pari numero di battute nella tonalità di sol maggiore, “Just a Gigolò” può essere considerata la più celebre composizione di un autore italiano, ma soprattutto calabrese, utilizzata nel campo del jazz e della musica semijazzistica. Pare che il testo, tradotto dal tedesco, riprenda una storia vera, accaduta in Germania durante la crisi del ’27, nella quale un ex ufficiale dell’esercito tedesco, per poter sopravvivere, fu costretto a riciclarsi come ballerino/gigolò nei tabarin dell’epoca.
Dopo le incisioni di Crosby ed Armstrong, un numero infinito di interpreti – uomini e donne – incise il brano con il testo di Irving Caesar: Ted Lewis (1931), Irène Bordoni (1932), cantante francese di origine corsa che interpreta il brano come colonna sonora del film animato Betty Boop, Raymond Scott (1939), Louis Prima (1945), che ne fece una hit mondiale, Wild Bill Davison (1948), Les Brown (1949), Thelonious Monk (1963), Marlene Dietrich (1978) per la colonna sonora del film tedesco ‘Schöner Gigolo, armer Gigolo’, The Village People (1979), David Lee Roth (1985), cantante dei Van Halen, Lou Bega (2001). La versione di Louis Prima, il più famoso interprete del brano in America, fuse il ritornello, eliminando la strofa, con il ritornello di un’altra famosa canzone americana: “I ain’t got nobody”, testo di Spencer Williams e musica di Charles Warfield, lanciata dal gruppo dei Mills Brothers. L’epitaffio sulla tomba di Louis Prima, tra l’altro, riporta una parte del testo di “Just a Gigolò”: “When the end comes / I know / they’ll say / just a gigolò / as life goes on / without me”.
Nel secondo dopoguerra, a questo semplice ma fortunato motivo di Casucci, furono cambiate le parole italiane. La Curci, infatti, titolare della sub-edizione per l’Italia, commissionò al cantante Bruno Pallesi un nuovo testo in sostituzione di quello di Enrico Frati. Di certo, Casucci, al momento della scrittura della melodia, non si sarebbe mai immaginato di riscuotere una popolarità così enorme. Se ne rese conto, però, nel corso del tempo, fino al 1975, anno della sua morte all’età di 90 anni.
David Bowie ha interpretato il personaggio del Gigolò descritto nella canzone originale italiana in un film del 1979 diretto dall’inglese David Hemmings. In esso, si può apprezzare la recitazione della grande Marlene Dietrich e ascoltare la sua versione struggente e irraggiungibile.
Nel 2010, Lucio Dalla e Francesco De Gregori hanno inciso la loro versione di “Just a Gigolò”. Ed è stato proprio Dalla a ricordare le origini calabresi di Casucci. “Era uno qualsiasi, faceva il tapeur, il suonatore di piano sulle navi che andavano dal Mediterraneo all’America. Questo calabrese scrisse quasi per scherzo la canzone; qualcuno, però, forse nei bastimenti, la ascoltò e la portò in Germania. Da lì, passando poi in America, fu un successo planetario, nato originariamente nei bastimenti di povere navi a spasso per il mondo. Casucci, comunque, fu un personaggio misterioso: un po’ calabrese, un po’ Crosby, un po’ Nat King Cole, un po’ ussaro, un po’ americano, un po’ tedesco, insomma, un po’ tutto…”.