I problemi relativi alla fertilità interessano una percentuale pari al 7% degli uomini e, come rilevato da recenti studi, pare si presentino con sempre maggiore frequenza nelle fasce più giovani della popolazione maschile. Ad influire negativamente sulla “qualità” del seme è soprattutto lo stile di vita odierno, spesso caratterizzato da abitudini scorrette come il fumo, il consumo massiccio di alcolici, l’abuso di sostanze, la sedentarietà o l’alimentazione sregolata.
Non dimentichiamo, comunque, che l’infertilità maschile può derivare da una molteplicità di fattori: dall’assunzione di farmaci alle infezioni che coinvolgono l’apparato genitale (tra cui: clamidia, Papilloma virus, sifilide, gonorrea, ecc.), dalle disfunzioni ormonali alle malattie genetiche, dalle alterazioni a livello della struttura o della posizione dei testicoli (come nei casi di criptorchidismo) all’esposizione a calore eccessivo, radiazioni o sostanze inquinanti.
Di conseguenza, quando nella coppia si riscontrano difficoltà prolungate nel raggiungere la gravidanza, è opportuno che entrambi i partner si sottopongano ai vari test disponibili, in modo tale da individuare l’origine del problema e, se possibile, trovare anche una soluzione.
Come valutare la qualità del seme?
Il primo step per valutare le capacità riproduttive degli individui di sesso maschile prevede, oltre ad un’anamnesi riguardante le abitudini di vita, le condizioni di salute generale ed il funzionamento dell’apparato genitale, un test di laboratorio chiamato spermiogramma.
Lo spermiogramma permette di esaminare il liquido seminale in base ai seguenti criteri:
Macroscopici → Aspetto, viscosità, volume e pH.
Microscopici → Concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi.
Attraverso lo spermiogramma, pertanto, è possibile far luce su eventuali anomalie, ossia:
Oligospermia → Numero di spermatozoi inferiore rispetto alla media.
Azoospermia → Assenza totale di spermatozoi nel liquido
Astenospermia → Bassa motilità degli spermatozoi
Teratozoospermia → Anomalie nella forma degli spermatozoi
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Ricordiamo che, per prepararsi al test, occorre astenersi dai rapporti sessuali per un lasso di tempo che va da un minimo di due giorni ad un massimo di sette. Il campione di liquido seminale va
raccolto nella sua integrità, posto all’interno di un contenitore per le analisi delle urine, conservato tra i 20 e i 37 gradi di temperatura e, infine, consegnato entro 40 minuti.
Test per infezioni e difetti genetici
Il medesimo campione può essere utilizzato per effettuare la spermiocoltura, il cui scopo è verificare che l’apparato genitale non sia soggetto ad infezioni (tra cui, ad esempio, uretriti o prostatiti), e il cosiddetto MAR-test, che invece mira ad individuare le aree di agglutinazione che si formano in presenza di anticorpi, limitando via via il movimento degli spermatozoi.
Infine, altrettanto importanti sono i test TUNEL, SCSA e HALO, che consentono di analizzare il DNA degli spermatozoi per escludere casi di frammentazione ed altri potenziali difetti.
Esami strumentali
Una delle principali cause di infertilità maschile consiste in una dilatazione delle vene testicolari – nota come varicocele – in grado di innalzare la temperatura corporea in prossimità dei testicoli, tanto da ostacolare la produzione di spermatozoi.
Tale condizione, spesso asintomatica, inizia a svilupparsi intorno ai 14-16 anni, ma viene diagnosticata per lo più in età adulta. Altre volte, invece, a spingere il paziente a rivolgersi ad uno specialista è il gonfiore – lieve, moderato o severo – che coinvolge uno dei testicoli.
Per diagnosticare il varicocele e valutarne l’entità, è necessario eseguire un eco-doppler.
Altri esami strumentali utili per approfondire i casi di infertilità maschile sono:
Ecografia scrotale e del testicolo → Consente di rilevare l’agenesia dei vasi deferenti e di diagnosticare patologie dell’epididimo, tumori testicolari, spermatocele, ecc.
Ecografia trans-rettale → Permette di individuare anomalie a livello delle vescichette seminali e dei vasi deferenti, ostruzioni delle vie seminali distali e patologie di vario tipo, tra cui prostatite, ascesso prostatico ed ipertrofia prostatica.