• Cosa rischia davvero la Reggina? Meglio partire dalla lettera”I” mancante

    Attorno al caso Reggina, da ormai diverse settimane, si respira un certo giustizialismo. Titoli forti e prospettive rese con troppa superficialità. L’ultimo caso è stata la notizia arrivata sabato sera. Si è diffusa la voce di un imminente deferimento per il mancato pagamento degli stipendi ai tesserati. Detta così sarebbe facile pensare a scenari apocalittici dal punto di vista economico che, in realtà, non esistono.

    La società ha diramato un comunicato con cui ha sottolineato che calciatori e staff tecnico continuano a percepire regolarmente lo stipendio. Quello che manca all’appello sono le mensilità ad alcuni calciatori partiti nel mese di gennaio e per i quali non è arrivato il via libera al pagamento del Tribunale. Stesso discorso per le tasse.

    Qualcuno parla da tempo della possibilità che la Reggina venga esclusa dal campionato. Prospettiva non contemplata dal codice di giustizia sportiva. Quello che fa la differenza è il fatto che il club, come tutti gli altri, abbia pagato entro dicembre le tre rate utili ad attivare la rateizzazione delle tasse non pagate relative al periodo Covid.

    Si tratta del cosiddetto Salva Calcio a cui hanno aderito tutte le società di un sistema al collasso dal punto vista economico. La prova del nove su questo fronte è il fatto che rispetto alla scadenze di dicembre non sia arrivata alcuna segnalazione da parte della Covisoc.

    Questo cosa significa? Che dalle prospettive dalla Reggina sparisce la lettera “i” tra le possibili sanzioni. Si tratta del comma dell’articolo 8 del Codice di Giustizia Sportiva, quello che racchiude tutte le possibili penalità per un club affiliato alla Figc. La “i” rappresenta proprio l’esclusione dalla categoria d’appartenenz.a

    Ma meglio andare a guardare cosa dicono le regole, partendo dai testi:

    Questione stipendi

    Questione Tasse

    L’ultima volta in cui la lettera I è indicata riguarda una possibile recidiva ravvisata sulla scadenza del 16 febbraio. La Reggina a febbraio non avrà recidiva contestabile, trattandosi della prima infrazione (Sia per gli stipendi degli ex tesserati che per tasse e contributi).

    Tradotto: la Reggina non sarà esclusa dal campionato.  Lo step successivo è: la Reggina rischia dei punti di penalizzazione? La risposta è sì. Le scadenze bucate alla fine dovrebbero essere quelle del 16 febbraio e del 16 marzo.

    Entro il mese di aprile il Tribunale darà ok al Concordato e la Reggina ripartirà con una nuova vita. Il vero problema sarebbe stato ottenere la licenza nazionale a giugno, ma fino ad allora il Tribunale avrà deciso.

    La scelta delle date per il deposito della domanda di ristrutturazione del debito (19 dicembre 2022) sembra essere stata fatta ad hoc per non avere problemi relativi ad esclusioni dal torneo.

    Quanti punti di penalizzazione si rischiano? Anche sette sommando il deferimento che arriverà per il 16 marzo.

    La cifra è dispari perché c’è un solo mese e non un bimestre che è finito sotto l’attenzione della Covisoc per gli emolumenti ai calciatori andati via: quello di gennaio. Da febbraio in avanti questi ultimi, per il quale è stato disposto lo stop ai pagamenti, sono andati in altra società.Ma è l’orizzonte peggiore.

    Si procederà a scaglioni e ogni sanzione sarà discussa e ribaltabile. Già il Genoa, ad esempio, scegliendo di patteggiare ha mitigato le conseguenze della sua erronea procedura nei pagamenti. I liguri hanno preso un punto di penalizzazione invece di 2.

    La Reggina, però, è pronta a battagliare ad ogni livello. Deferimento non significa “penalizzazione certa”, tenuto conto che il Tribunale Federale deve anche badare alle conseguenze della sua decisione.

    La Reggina, ad esempio, potrebbe arrivare fino al Tar, bloccando di fatto play off e play out, con buona probabilità di avere ragione. La società sta seguendo la Legge, sono le norme federali a non essere al passo con i regolamenti civili. Ad esempio già in passato questi ultimi si sono adeguati alle rateizzazioni con l’Agenzia delle Entrate.

    Qualsiasi paragone con il passato non regge.  Tra l’altro penalizzare la squadra, mentre è in corso una procedura ben avviata di salvataggio, è un altro aspetto su cui evidentemente che farà riflettere chi dovrà prendere le decisioni a livello sportivo.

    Cosa si deve fare adesso? Alla squadra tocca fare più punti possibile, facendo in modo che anche la massima penalizzazione non metta in discussione la permanenza in categoria. Fermo restando che l’obiettivo del club è non vedersi tolto neanche un punto, tutelandosi in ogni sede.