di Grazia Candido – Dire divertente è poco, rischieremmo di ridimensionare un grande lavoro messo in scena dal genio di Marco Cavallaro che, ieri sera in un gremito teatro “Francesco Cilea”, insieme ai bravissimi attori Peppe Piromalli, Alessandra Cosimato, Alessia Francescangeli, Jessica Tavanti e Sonia Di Fraia, ha dato un senso al grande successo della commedia che vanta più di 100 repliche in tutta Italia.
Sentimenti contrastanti, amicizia e voglia di riscatto si intrecciano in una storia scandita da tempi comici precisi e puntuali ma, soprattutto, dalla bravura di “cavalli di razza” abili a dominare il palcoscenico.
Due uomini sui generis e quattro donne, una diversa dall’altra, ma in comune hanno lo stesso obiettivo: risanare il cuore infranto e non basta l’aiuto della terapeuta, anche lei ferita da una delusione d’amore.
In tutto questo marasma, entra Ettore (il dinamico Cavallaro nel triplice ruolo di autore, regista ed interprete) che con il suo fedele amico Luigi (l’istrionico Peppe Piromalli, gioca in casa ed incassa l’ovazione del suo fedele pubblico) dà vita a frizzanti storie d’amore arricchite da canzoni e simpatici balletti.
Per un attimo non sembra di stare a teatro, ma ad una seduta di psicoanalisi dove si sciorinano i turbamenti, le paure, le angosce, i desideri di chi vuole tornare ad essere felice ed amare di nuovo.
E il merito è dei protagonisti che nel raccontare la propria storia, racchiudono esperienze di quotidiani comuni in cui ci si ritrova e ci si scontra.
Il pubblico ride, applaude, partecipa a quel turbinio di eventi che non solo mette in rilievo l’affiatamento della compagnia ma anche, la bravura di Cavallaro nell’aver saputo scegliere attori capaci a far proprio quel personaggio caratterizzandolo, ognuno a suo modo, con intercalari propri.
E lo sa bene Piromalli che nel ruolo di Luigi, l’amico più caro di Ettore, trova la sua forza per affrontare esilaranti equivoci. Con la battuta “Ti do una mano ma non voglio partecipare”, l’attore reggino Piromalli mostra la sua austerità artistica, umana e con carisma, impone il suo personaggio alla mente del pubblico.
Una performance incisiva, perfetta, che sancisce “un’unione mistica” tra attori e spettatori e premia ancora una volta, la penna dell’autore Cavallaro.
Ottima anche la scelta della scenografia che si articola in tre parti del palco: una sopraelevata con alcuni gradini alla sinistra dello spettatore (lo studio in cui la psicologa riceve le clienti), l’altra collocata al centro da dove i personaggi entrano ed escono con molta rapidità da due porte e una sistemata sulla destra dietro una grande porta girevole. Tutti fattori studiati per suggellare una commedia che punta sulla difficoltà di creare dei rapporti e dare il giusto valore all’amore puro ma allo stesso tempo, mette in risalto il talento di artisti che amano il teatro e lo sanno fare bene.