di Grazia Candido – Oggi sono quattro anni dalla strage di Quargnento (in provincia di Alessandria) in cui persero la vita a causa di uno scoppio di una cascina, tre giovani vigili del fuoco, Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo e, nonostante il tempo trascorra inesorabilmente, il dolore per la perdita di tre uomini che avevano ancora tanti sogni da realizzare, non è mutato.
Anzi è sempre lì forte, a pungolare i familiari, gli amici, i colleghi di lavoro che, quotidianamente, ricordano le tre vite spezzate dalla bieca cattiveria umana. Una tragedia avvenuta nella notte tra il 4 e il 5 novembre del 2019 che si sarebbe potuta evitare perchè la terribile deflagrazione, fu provocata da alcune bombole di gas lasciate nella cascina e fatte esplodere. Il Paese intero li ha “consacrati” eroi: Nino, Matteo e Marco sono diventati i figli, i fratelli, i compagni di una comunità che non ha alcuna voglia di dimenticare.
In questi anni, tante sono state le iniziative svolte sia ad Alessandria che a Reggio Calabria, un modo per lenire il dolore delle famiglie, la rabbia di non poter più abbracciare ragazzi che amavano quella divisa che indossavano con orgoglio e responsabilità ma anche, per mettere a tacere chiacchiere sull’operato dei vigili che in quella notte, non hanno commesso alcuna imprudenza nella conduzione dell’intervento.
Antonino come anche Marco, Matteo e tutti gli uomini e le donne del Corpo Nazionale sanno bene i rischi, le responsabilità, i pericoli a cui vanno incontro, ma l’amore per quella divisa è così forte che mette all’angolo ogni timore e li spinge a sfidare qualsiasi paura.
Sin da bambino, Nino l’ha desiderata quell’uniforme, guardava con ammirazione il papà Angelo, capo reparto presso i VVF di Reggio Calabria, oggi in quiescenza, e dopo tanti sacrifici e studio era riuscito finalmente, a realizzare il suo sogno.
La Corte d’Assise d’appello di Torino, l’8 Giugno del 2022, ha messo la parola fine alla strage di Quargnento con la condanna a 27 anni di carcere per gli imputati Gianni Vincenti e a 26 anni e 11 mesi per la moglie Antonella Patrucco, entrambi riconosciuti responsabili dello scoppio ma, è una consolazione a metà perchè nessuna sentenza restituirà ai genitori i loro figli.
Lo sa bene Maria Stella Ielo, mamma di Nino, che insieme al marito e alla figlia Ilaria, in questi anni tra lacrime, sorrisi e ricordi, hanno fatto conoscere quel ragazzo dolce e solare, pronto a sacrificare la sua vita per aiutare il prossimo.
Un figlio legatissimo alla sua famiglia, gentile sempre con tutti, dolce e premuroso con i meno fortunati, con i bambini e solo chi lo ha davvero vissuto, può capire quanto sia oggi, più povero questo mondo senza un’anima bella e pura come la sua.
Ma Reggio non dimentica anzi, proprio nel giorno del quarto anniversario, ricorda agli amministratori locali che la famiglia e tutti gli amici di Nino, attendono l’intitolazione della strada (il primo tratto del Viale Europa dove è allocato il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco) che, dopo un iter lungo (la delibera della Giunta Comunale fu approvata il 20 agosto 2020, ratificata dalla Commissione Toponomastica il 30 marzo 2021) alla fine, ha trovato il 15 novembre 2021 il placet della Prefettura ma, ad oggi, è tutto fermo.
Nessun commento a tal proposito, nessuna polemica ma forse, in questo triste giorno, un atto di responsabilità ed amore da chi amministra la città sarebbe stato la conferma per papà Angelo e mamma Maria Stella di sentire in quel luogo dove Nino è cresciuto, la sua presenza, vedere il suo bellissimo nome su una targa ed avere la certezza che il loro bambino ha in tutti noi, un posto fisso nel cuore.
Per ricordare i nostri coraggiosi ragazzi sarà celebrata oggi pomeriggio alle ore 18 nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria d’Itria, una messa in suffragio.
Subito dopo la liturgia, alla rotonda in memoria dei caduti Vigili del fuoco, i familiari e i colleghi del Comando provinciale deporranno un omaggio floreale in loro onore.
Nino, Matteo e Marco non ci sono più, ma i loro ricordi sono la chiave per aprire la porta verso il passato e il ponte per il futuro.