Sono giorni di grandi annunci per l’aeroporto di Reggio Calabria. Dalla caduta delle limitazioni per atterrarvi ai fondi per cambiare volto all’aerostazione. I reggini, scottati da anni (anzi, decenni) di promesse, sono su un comprensibilissimo “Se non vedo, non credo”.
La volontà di sviluppare lo scalo reggino sembra avere progetti precisi che, per quanto assimiglino ad altri chce hanno avuto pochi sviluppi, hanno una strada tracciata.
“Speriamo – ha detto l’amministratore unico di Sacal alla Gazzetta del Sud – Marco Franchini – di poter arrivare a breve un’attività sperimentale con il volo Reggio-Eolie, così come succede a Venezia“.
Guardare all’altro dello Stretto consentirebbe di ampliare il baicno d’utenza. Anche perché non ci sono dubbi sulla leadership regionale di Lamezia. “Lamezia – ha dichiarato Franchini – è l’aeroporto intercontinentale della Calabria. Questa struttura deve svolgere la funzione di hub”.
Con Reggio, dunque, si guarda a Messina e all’hinterland. “Vogliamo – ha detto il numero uno di Sacal – coinvolgere sempre di più la Sicilia”. “Stiamo – ha ammesso – per tutto ciò collaborando con la Città Metropolitana di Messina per dare ai siciliani l’opportunità di voli dalla Calabria”.
E sul futuro dei voli: “”Oltre al raddoppio dei collegamenti per Roma che decolleranno dall’1 novembre e a queli per Milano già partiti dalla scorsa estate, Reggio sarà collegata dalla prossima stagione estiva con Torino, Venezia e Bologna”.
Sarà la volta buona? Tutti si augurano di sì.
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