A darne notizia è lo stesso consigliere metropolitano delegato al Ciclo integrato dei rifiuti, Salvatore Fuda, il quale ribadisce ancora una volta che “tutta l’attività si sta svolgendo secondo criteri di massima sicurezza che vanno ben al di sopra degli standard richiesti per impianti di questo tipo, poiché l’obiettivo è quello di condurre tutto l’iter nel miglior modo possibile. Dispiace che fino ad oggi – evidenzia Fuda – non si sia parlato del vecchio impianto che era già esistente mentre oggi, nel momento in cui viene avviata una seria e rigorosa attività di bonifica, la stessa struttura diventa oggetto di discussione pubblica. Ciò in effetti è qualcosa di paradossale poiché in passato nulla è stato detto rispetto ad un sito che in precedenza presentava condizioni di rischio e di criticità. Rischi che, tuttavia, non hanno determinato nel tempo alcuna condizione di inquinamento nei confronti del territorio, dunque non si capisce perché adesso, il nuovo impianto che è realizzato secondo i più moderni standard e che viene utilizzato solo come sito di stoccaggio per rifiuti che sono imballati e messi in sicurezza, debba rappresentare una minaccia per l’ambiente”
Il monitoraggio condotto dall’Arpacal “per un intero anno sarà seguito da vicino dallo stesso Ente metropolitano” assicura il consigliere Fuda, “con l’obiettivo di osservare con grande attenzione tutte le evidenze e le indicazioni che da tale lavoro emergeranno. La Città metropolitana, sin dall’inizio di questa vicenda, ha agito con grande senso di responsabilità, ponendo al centro di tutto la tutela della salute dei cittadini e la sicurezza dell’ambiente. Lo dimostra ampiamente il fatto che l’Ente si sia preso tutto il tempo necessario prima di compiere ogni passo, operando nel quadro di una strategia complessiva che guarda alla normalizzazione e alla sostenibilità dell’intero ciclo integrato dei rifiuti. Questo lavoro che la Metrocity sta conducendo, è bene ricordarlo sempre, determina un ingente risparmio di risorse pubbliche grazie al mancato conferimento fuori regione che incide in modo pesante sulle casse dei Comuni. Adesso – conclude Fuda – occorre che tutti gli attori istituzionali e anche la cittadinanza, facciano la loro parte. A cominciare dai territori e dai cittadini, affinché rafforzino l’impegno sul fronte della differenziata che rimane sempre la stella polare da seguire per rendere funzionale ed efficiente il settore rifiuti. Ma è necessario anche un approccio diverso a tale problematica ragionando in forma coesa, come comunità, poiché solo così riusciremo a restituire normalità ad un settore delicatissimo da cui dipendono il benessere e la qualità della vita di tutte le comunità del territorio metropolitano di Reggio Calabria”.