Giffone, anticamente chiamato Casàli,
è situato su un altopiano circondato da montagne, tra l’Aspromonte e le Serre Calabre. Fondato alla fine del Seicento da Francesco Giffone, marchese di Cinquefrondi, il paese ancora oggi, ha una attività agricola-pastorale praticata e tramandata da padre in figlio.
Le tradizioni, la storia e i luoghi caratteristici di Giffone, incuriosiscono i turisti provenienti da tutto il mondo affascinati dalla bellezza della chiesa di Santa Maria del Soccorso, che conserva le statue della Madonna del Soccorso, della Madonna del Carmelo, delle meravigliose statue di San Giuseppe e di San Bartolomeo apostolo e il santuario dedicato a quest’ultimo, santo patrono del paese.
Ma tanti sono i monumenti che impreziosiscono uno dei Comuni calabresi più belli come il “Mulino del duca”, il Calvario, i ruderi della chiesa di San Giuseppe, la fontana dei Sette Canali e il monumento ai caduti, opera dello scultore oppidese Concesso Barca.
Il borgo avvolto dalla mitezza del clima, dalla salubrità dell’aria e dalla gentilezza dei residenti, riesce a salvare, ancora oggi, il fascino e la semplicità dei tempi passati e chiunque giunga in questo tranquillo e ridente paesino, ne rimane sempre stregato.
Ai margini sud orientali della Piana di Gioia Tauro, sui fianchi della breve e compatta dorsale che salda le serre dell’Aspromonte, è situato San Giorgio Morgeto.
Il paese di struttura tipicamente medioevale, posto a 520 metri di altitudine, sorge su uno sperone di roccia, fiancheggiata da due valloni.
Sulla cima che si eleva alle spalle del paese, si trova il Castello, risalente ai primi del 1296, esempio di architettura normanna-sveva, in via di recupero, le cui origini sfumano tra storia e leggenda.
All’entrata del paese, domina l’antico convento dei domenicani dove studiò Tommaso Campanella mentre il