I 400 Sindaci calabresi ,di differente appartenenza politica e diverse ideologie si ritroveranno in piazza a Roma, per manifestare sotto un’unica egida, quella della Calabria, la tutela della salute e della vita dei cittadini.
Rappresenteranno tutti i calabresi e potranno portare con loro, da questa terra, solo la mortificazione e la disperazione di coloro che , in questo difficile momento, sentono stretta la morsa dell’emergenza sanitaria ed economica. Con le loro fasce tricolore, i primi cittdini, indosseranno, da una parte, l’ansia della comunità di fronte alla pandemia, il dolore di chi ha perso un proprio caro, l’angoscia che deriva dalle incertezze ma, dall’altra, la determinazione istituzionale volta a ricevere soluzioni per il superamento di una pericolosa crisi sociale.
Stiamo vivendo un’esperienza che ha cambiato, quasi radicalmente il nostro modo di vivere, stravolgendo abitudini e sicurezze, richiamandoci ad un approccio più responsabile nei confronti degli altri e della nostra comunità.
E se le guide di tutte le città calabresi armate di senso di fraterna unità e di dovere, si trovano a rivendicare i diritti dei cittadini, il Presidente del Consiglio ha l’altrettanto dovere di dare certezze concrete ed immediate ad una Regione ricca di bellezze, ma povera di sviluppo e rilancio, fortunata per le peculiarità, ma vessata dalla malapolitica e dal malaffare, quali partners della ‘ndrangheta.
L’emergenza sanitaria causata dal covid, ha dimostrato che un sistema efficiente deve essere in grado di garantire la continuità assistenziale in termini quantitativi e qualitativi soprattutto se sottoposto ad uno stress come quello che stiamo subendo, dalla scorsa primavera. Commissari a
parte, è il momento di pensare ad un nuovo e più attuale paradigma della sanità che sappia sfruttare ed integrare efficacemente tutte le risorse di cui dispone, coordinando e creando, a nostro avviso, sussidiarietà tra i due mondi, pubblico e privato che non dovrebbero essere concorrenti ma complementari. In tale contesto che ci impone distanziamenti, sanificazioni, tempi diluiti ed ancora troppe incognite, il nostro obiettivo sta nel dotarci di una sanità efficiente ed integrata, in grado di sviluppare una rete assistenziale e di ricerca che consenta una risposta adeguata e funzionale alle legittime aspettative ed esigenze dei cittadini.
Inutile sprecare risorse, nella fattispecie, per ospedali da campo, come in uno scenario da guerra, bensì realizzare la ristrutturazione e l’adeguamento dei tanti ospedali chiusi che la Calabria possiede. Pensare, quindi, al reclutamento del personale medico e paramedico, con trattamento adeguato, poichè pofessionisti che avranno la responsabilità delle vite umane.
Il covid ed il suo evolversi o meno, non può dare alcuna certezza ma lo Stato ha l’obbligo di farlo, in termini di salvaguardia sociale sia per la salute che per l’economia. E quest’ultimo aspetto,che riguarda il destino delle imprese, non è in concorrenza con quello sanitario.
La Calabria dichiarata, per i tanto discussi motivi zona rossa, va dotata delle misure di tutela e cautela di cui solo il Governo può e deve farsi carico.
Auspichiamo un ritorno vittorioso dei Sindaci in Calabria e che questo evento sia il punto di ripartenza e rinascita della nostra terra.
Gabriella Andriani
responsabile regionale Mov Aut. Calabria