Quando mi è arrivata la notizia della realizzazione di una stagione estiva a Reggio Calabria, ho voluto da subito attivarmi per proporre alla mia città significative rappresentazioni artistiche sia come singolo professionista, che come Presidente dell’Associazione Filarmonica “S. Demetrio” (Banda di Mosorrofa).
Le intenzioni sembravano buone, ma già dalla pagina 1 dell’Avviso si intuiva come sarebbe andata a finire. Si legge infatti:
” Tutto ciò premesso, al fine di favorire una migliore qualità dei servizi prestati, consentendo contestualmente un contenimento della spesa pubblica “.
Si chiede quindi qualità artistica e culturale, ma senza spendere.
Il Comune di Reggio Calabria concede il suolo pubblico a chiunque voglia realizzare attività culturali e/o turistiche.
Tutto lodevole.
Peccato che oltre alla meravigliosa cornice della nostra città ed all’enorme privilegio di essere inseriti nel cartellone della stagione estiva ed altre irrisorie agevolazioni, l’associazione che volesse prendersi l’impegno di rendere l’estate dei reggini più interessante, dovrebbe caricarsi di oneri ben più gravosi.
Qualsiasi attività artistica dovrà infatti essere svolta a titolo gratuito, e tutte le spese sostenute saranno a carico delle associazioni. Dalla SIAE, fino alle assicurazioni del caso.
Ma la cosa che più preoccupa chi volesse offrire un momento culturale alla propria città è la responsabilità per la gestione della sicurezza, la custodia e la sanificazione dei luoghi.
A questi si aggiunge una gradita possibilità concessa a tutte le associazioni: Usufruire del servizio d’ordine della Polizia Municipale, che sarà corrisposto a pagamento.
Cito, per correttezza d’informazione, le parole del delegato al turismo dott. Latella:
“…lo spettacolo e la cultura, settori che hanno subito gravissime ripercussioni dalle restrizioni dovute alla diffusione del virus, tanto da patire una profonda crisi che ha portato ad una vera e propria campagna di mobilitazione planetaria. Dunque, oltre all’aspetto prettamente ludico, da salvaguardare c’è innanzitutto un mondo che gira intorno all’emisfero dello spettacolo. Numerosi sono i lavoratori del settore a rischio le cui rivendicazioni, purtroppo, rischiano spesso di finire in seconda linea. E’ anche a loro che va il nostro pensiero “.
Ora, chiedo al dott. Latella di voler spiegare a me personalmente ed a tutti gli operatori del mondo dell’arte, sia professionale che amatoriale, come dirimere le contraddizioni che emergono fra le sue dichiarazioni ed il bando dell’Amministrazione Comunale.
Chiedo come si possa pensare di andare incontro agli operatori del settore che hanno scontato già un lungo periodo di Quaresima artistica ed economica , chiedendo loro non solo di esibirsi gratuitamente ma addirittura dovendo sostenere delle spese che dovrebbero ricadere per prassi sull’ente organizzatore. Siete mai stati ad un matrimonio in cui i musicisti hanno pagato il padre della sposa per poter allietare gli invitati?
L’Associazione che rappresento , da sempre attiva in modo importante sul territorio e che spesso si è contraddistinta per le sue azioni benefiche, chiede all’Amministrazione Comunale di rivedere il bando ed invita le Associazioni presenti nel territorio reggino a chiedere con forza il rispetto della professione artistica.
Prof. Vittorio Schiavone