E’ stata ridotta a sette anni la condanna a 17 anni di reclusione inflitta in primo grado a Gianni Remo, di 62 anni, imprenditore del settore della macellazione ed ex vicepresidente della Reggina calcio.
La seconda sezione della Corte d’Appello, presieduta da Olga Tarzia, ha riformato la sentenza di primo grado infliggendo 7 anni di carcere rispetto ai 15 anni rimediati nel settembre del 2016 dal Tribunale reggino. L’imputato, difeso dall’avvocato Tonino Curatola, è stato condannato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa mentre è stato assolto dagli altri due capi di imputazione ossia estorsione e concorrenza sleale, reati entrambi aggravati dalle modalità mafiose. Gianni Remo, che aveva gia’ scontato due anni di custodia cautelare in carcere e cinque agli arresti domiciliari, a seguito della sentenza d’appello e’ stato rimesso in liberta’.