Si terrà a Reggio Calabria Sabato 2 giugno 2018 la manifestazione nazionale
contro la criminalizzazione del Sud Italia denominata UNITI O MORTI – Join or
Die.
Il logo, chiaramente inspirato a quello della rivoluzione americana, raffigura un
serpente morente in quanto tagliato a pezzi, ed ogni pezzo rappresenta una
regione di quel ricco Sud Italia che purtroppo è stato volutamente ridotto ad una
terra di disperati ed emigranti: oggi più che mai.
È stato scelto il serpente come simbolo di questa manifestazione perché è un
animale custode di un immenso potere primordiale. Nascosto nel ventre profondo
della madre terra, dove ogni segreto è conservato con cura, il serpente è figlio e
simbolo di quelle energie, di quei moti nascosti che danno origine al mutamento
interno, alla trasformazione.
Il serpente pertanto rappresenta lo slancio che dal basso si innalza verso l’alto,
che emerge dall’oscurità verso la luce: dalle tenebre dell’ignoranza al lume della
conoscenza.
Il riferimento alla rivoluzione americana è un fattore ispirante ed un esortazione
affinché nessuno dimentichi che la libertà è un valore inalienabile: è quella
condizione imprescindibile affinché ognuno si realizzi in questa vita.
Un valore che va tutelato e difeso.
UNITI O MORTI è un corteo pacifico, a cui prenderanno parte molti di quei
cittadini vittime di errori giudiziari e criminalizzazioni gratuite. Parteciperanno
numerosi imprenditori che si sono visti chiudere le loro attività per via della
legge sulle interdittive antimafia che da strumento di prevenzione e lotta della
malavita si e trasformata in una sorta di punizione marziale per un intero
territorio. Non mancheranno anche molti dei sindaci dei comuni calabresi sciolti
per infiltrazioni mafiose.
La manifestazione si pregia della collaborazione delle maggiori associazioni
meridionaliste che scendono in strada con noi contro la criminalizzazione diffusa
e discriminante: Briganti attivisti, Movimento DuoSiciliano e Tavola
Meridionale.
Oltre al corteo che culminerà con la donazione di una significativa scultura alla
città di Reggio Calabria, sono previsti anche una serie di attività organizzate dal
comitato scientifico della manifestazione, tra cui un dibattito pubblico e degli
interventi da parte di autorevoli personaggi i cui nomi sveleremo nei prossimi
giorni.
“La gente del meridione d’Italia è schiacciata da una morsa mortale: da un lato la
pressione asfissiante delle mafie e dall’altro la criminalizzazione, la
discriminazione e l’interdizione dell’antimafia. Si è persa ogni misura ed ogni
equilibrio. Quotidianamente decine di persone vengono arrestate in procedimenti
che sono praticamente privi di prove documentali: si rischia di venire coinvolti in
procedimenti giudiziari per una parola. L’uso selvaggio e strumentale delle
intercettazioni impiegate a totale discrezione degli inquirenti crea una condizione
di negazione della libertà dell’altro e fa venire in mente quei territori in cui regna
lo stato di polizia.” – dichiara Rosy Canale – promotrice dell’iniziativa e coinvolta
nell’Operazione Inganno nel 2013. “Solo nell’area metropolitana di Reggio
Calabria oltre 500 aziende sono state chiuse per interdittiva antimafia.
Interidittive contraddittorie, fondate su un caffè al bar, frequentazioni giovanili,
parentele di settimo grado… Centinaia di lavoratori a spasso, famiglie sul lastrico:
volete davvero farci credere che siamo tutti mafiosi??? La gente ha il terrore
persino di entrare in un bar, per il timore di chi ci sia li dentro e poter essere in
qualche modo associato a questi. Basta una foto, un nulla e sei finito. Scendiamo
per strada per dire basta con la criminalizzazione gratuita! Chiediamo una
giustizia concreta, meno spettacolare: più risultati e meno reality show!”
Nei prossimi giorni l’organizzazione offrirà nuovi particolari riguardo gli ospiti,
alcuni dei quali sono veramente speciali!
