• Gioiosa Jonica: memorial "Aurelio Falvo"

    Prima o poi nel corso della nostra vita ci si trova tutti ad affrontare momenti difficili, problemi più o meno grandi, che ci sembrano insormontabili,  l’importante in queste occasioni  è non abbattersi, cercare di risollevarsi, guardare avanti, perché la vita continua.

    Per cercare di fare questo c’è bisogno di un supporto, di un aiuto, perché si sa, l’unione fa la forza, e quale miglior supporto se non quello che nasce dalla vera amicizia?

    Questo è quello che è successo oramai sette anni fa a Marina di Gioiosa, un gruppo di amici si trova ad affrontare uno di quei momenti, la perdita di uno di loro, un compagno di classe, un compagno di squadra, un amico con la A maiuscola. Senza pensarci troppo decidono di organizzare qualcosa che possa rendere il ricordo del loro amico indelebile, e cosa c’è di meglio di un bel torneo di beach soccer . Detto fatto, la macchina organizzativa si mette in moto, c’è da fare parecchio lavoro, bisogna allestire un campo sulla spiaggia dotato di illuminazione, visto che il torneo si svolgerà in notturna, trovare le 16 squadre che si contenderanno la vittoria finale, ordinare le coppe, trovare gli sponsor che con il loro contributo economico permetteranno di allestire al meglio la manifestazione.

     I problemi di certo non mancano, soprattutto perché i ragazzi dell’organizzazione vivono in città diverse, quindi il lavoro va ben coordinato, ma nel giro di qualche mese è tutto pronto per la prima edizione del memorial “Aurelio Falvo”, sulla spiaggia di Marina di Gioiosa viene allestito il teatro, in cui si affronteranno 16 squadre agguerritissime, che spinte da un sano agonismo si contenderanno la vittoria finale. La formula riprende quella delle grandi manifestazioni calcistiche, 4 gironi da 4 squadre, le prime 2 classificate di ogni girone si qualificano per i quarti di finale, poi semifinali e finale. Nel corso delle sei edizioni si è cercato di migliorare ogni anno la manifestazione, con l’aiuto e l’impegno di tutti gli organizzatori, di apportare quei piccoli aggiustamenti, che hanno reso il torneo un appuntamento fisso dell’estate gioiosana, e non solo, vista la partecipazione di squadre dai paesi vicini, e nell’ultima edizione, una squadra da fuori provincia. Ma oltre che per ricordare l’amico Aurelio, lo scopo della manifestazione è quello di aiutare i meno fortunati, infatti i soldi raccolti durante tutte le edizioni del torneo, provenienti dalle iscrizioni dei calciatori e quelli versati dagli sponsor, andranno ad incrementare un fondo economico, che alla conclusione dell’edizione 2008, che purtroppo sarà l’ultima, verrà utilizzato per uno o più progetti, rendendo il giusto merito alla memoria del nostro Amico. Un progetto è già partito, una parte dei soldi è stato utilizzato per la realizzazione di un pozzo in Africa, tramite la fondazione AMREF, che porterà acqua alla popolazione del Kajiado.

    Come già detto quella di quest’anno sarà la settima ed ultima edizione del torneo, è quindi doveroso fare dei ringraziamenti, innanzitutto alla famiglia Falvo che ha sempre sostenuto l’iniziativa, l’amministrazione comunale di Marina di Gioiosa, che ha  patrocinato l’evento, sia con la giunta Macrì che con quella Commisso, e con l’attuale giunta Femia, gli sponsor, le squadre, il pubblico che ha seguito le partite,  coloro che si sono alternati nel ruolo di arbitri, tutti i collaboratori, le bellissime e bravissime raccatta palle, il coordinatore unico del torneo Raffaele Macrì e tutti i ragazzi dello staff: Emanuele Albanese, Giuseppe Borzomi, Alessandro D’Andrea, Antonio Labate, Francesco Marcellino, Nicola Marando, Annibale Mazzone, Alessandro Palermo, Andrea Romeo, Davide Salomone, Vittoria Carbone, Manuela Calautti, Cristina Commisso, Donatella Jirilli, Alessia Lionetti e Gloria Mazzone.Vorrei anche ricordare uno dei ragazzi dello staff, che purtroppo non c’è più, Domenico Barletta. E’ stato uno dei padri fondatori del progetto AF4, si è sempre impegnato affinché il torneo potesse essere il migliore possibile, e quindi doveroso menzionarlo, perché se in questi 6 anni si è potuto assistere a questo spettacolo è anche merito suo.

    Nicodemo Barillaro

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