Sono trenta gli indagati dell’operazione ‘Vivaio’, l’indagine dei carabinieri del Ros che lo scorso 10 aprile ha portato a 15 arresti, colpendo il clan di Mazzarra’ Sant’Andrea, in provincia di Messina. Il sostituto procuratore della Dda Giuseppe Verzera ha concluso le indagini inviando i relativi avvisi a trenta persone. Al centro delle indagini un’organizzazione che si articolava nella cosca dei mazzarroti facente parte della famiglia mafiosa barcellonese, nella famiglia mafiosa barcellonese e nel gruppo dei santapaolani, che si occupava di estorsioni e di acquisire il controllo o la gestione di attivita’ economiche, quali le forniture per la realizzazione di opere pubbliche. Secondo quanto contestato dal magistrato, la cosca dei mazzarroti sarebbe stata composta da Carmelo Bisognano, 43 anni, di Mazzarra’ Sant’Andrea, Tindaro Calabrese,35 anni di Novara di Sicilia, Agostino Campisi,47 anni di Patti, Zamir Dajcaj, 35 anni, nato in Albania ma residente a Terme Vigliatore, Enrico Fumia, 41 anni di Mazzarra’ Sant’Andrea, Roberto Martorana, 38 anni di Mazzarra’ Sant’Andrea, Nicola Aldo Munafo’, 40 anni di Tripi, Stefano Rottino, 36 anni di Mazzarra’ Sant’Andrea, Nunziato Siracusa, 38 anni di Terme Vigliatore e Carmelo Trifiro’, 36 anni di Barcellona. Recentemente sono stati sottoposti al regime del 41 bis Calabrese, Trifiro’ e Campisi. Le indagini, oltre a puntare l’attenzione su una serie di estorsioni e danneggiamenti ai danni di imprese, hanno completato il quadro dell’omicidio di Antonino Rottino ucciso a Mazzarra’ Sant’Andrea il 22 agosto 2006 davanti alla sua abitazione. Con Rottino c’era anche un giovane Luciano Runcio rimasto leggermente ferito al braccio. L’episodio e’ contestato a Tindaro Calabrese, considerato il mandante, e ad Aldo Nicola Munafo’, quale esecutore materiale. (AGI)