L’Amministrazione del sindaco Giuseppe Buzzanca ha approvato l’istituzione dell’innovativo servizio del nido in famiglia denominato “madri di giorno”. Il regolamento per l’attuazione e la sua gestione è stato predisposto dall’assessore alle politiche scolastiche, Salvatore Magazzù, e ratificato dalla Giunta municipale per il prosieguo dell’iter che ne prevede l’esame in Consiglio comunale. Con l’iniziativa, il Comune di Messina, si allinea ai pochissimi centri italiani, per lo più nell’Italia settentrionale, ove il Nido in famiglia è stato introdotto da pochi anni. In pratica con “madre di giorno” si fa riferimento ad una casalinga in possesso di un’esperienza abilitante, conseguita attraverso la personale esperienza della maternità o momenti formativi, e che durante il giorno assista e contribuisca ad educare, fornendo le cure materne e familiari nel proprio domicilio, uno o più minori appartenenti a nuclei familiari in età da asilo nido. La tradizione è di alcuni paesi europei, dalla Finlandia alla Svezia, e da pochi anni si sta diffondendo anche nelle città italiane, per andare incontro ai pochi posti, e spesso con oneri elevati, disponibili negli asili nidi statali, ed alle esigenze delle mamme che sono comunque costrette a tornare a lavorare. Il modello previsto è ispirato alle Tagesmutter trentine, le mamme di giorno che, da tempo, come nei Paesi Nordici, accolgono i più piccini, di età inferiore a 3 anni, nella propria casa, per accudirli mentre mamma e papà lavorano. Dal punto di vista legislativo la Regione siciliana è stata antesignana con la legge 10 del 2003 che ne ha previsto l’istituzione. L’iniziativa – come ha sottolineato l’assessore Magazzù – è di rilevante interesse collettivo e si lega alla tradizione della mamma che “teneva d’occhio” i suoi e gli altri bambini in cambio anche solo di uova, pollame, come si faceva un tempo in campagna; e che oggi con un piccolo contributo per le spese vive, non versato dalle famiglie, permetterà l’avvio di tale attività. L’iniziativa ha un valore pedagogico rilevante perché si cercano di sviluppare le stesse potenzialità per educazione e attività giocose dei “veri” asili. Molto spesso le persone che hanno nidi in famiglia sono educatrici/tori che hanno messo la loro esperienza professionale in moto per questa nuova avventura.
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