La Procura di Crotone ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre imputati nell’inchiesta sul pestaggio che ha ridotto in fin di vita il 21enne Davide Ferrerio, avvenuto a Crotone l’11 agosto scorso.
Il giovane di origini bolognesi, in Calabria per le vacanze da parenti, da quel giorno, è in coma e si trova ricoverato nell’ospedale Maggiore di Bologna.
Il giovane bolognese, secondo la ricostruzione dell’accusa, è finito dentro a quello che il gip di Crotone descrive come “un vortice della follia” nel quale una serie di coincidenze si sono susseguite. Tutto ha origine da un scambio via social di un 31enne di un paese della provincia di Crotone che si era invaghito della minorenne. Per approcciarla aveva utilizzato un falso account Instagram. La mamma aveva detto alla figlia di fissare un appuntamento per capire chi era l’uomo ma, secondo l’accusa, con l’intento di dargli una lezione. Per questo convince Passalacqua, che sapeva essere invaghito della figlia, a partecipare all’appuntamento. A scatenare l’aggressione nei confronti di Davide, è poi quello che il gip definisce un “nefasto messaggio”. A mandarlo è il 31enne dopo essere venuto a contatto con il gruppo con le due donne e Passalacqua. Capite le loro intenzione, manda un messaggio alla giovane per dire che indossa una camicia bianca. Lo stesso colore indossato casualmente da Davide. (ANSA).