Il Senatore Ernesto Magorno ha presentato un’interrogazione al Ministro della sanità e al Ministro per gli affari regionali in relazione alla mancata realizzazione di un piano #Covid per la #Calabria.
Nell’interrogazione si legge: “Considerato che la Calabria è una delle regioni definite “zona rossa” dagli ultimi provvedimenti del Governo volti a fronteggiare la seconda ondata pandemica a cui il Paese è attualmente soggetto con la situazione che è oramai fuori controllo, e la necessità di fronteggiare la pandemia con gli strumenti più consoni a garantire una stabile azione sanitaria di contrasto e prevenzione rispetto ad un’ulteriore diffusione dei contagi spinge a richiedere interventi maggiormente mirati e ingenti nei confronti delle strutture sanitarie locali, nonché una revisione della gestione complessiva sino ad ora portata avanti”. Alla luce di quanto premesso, Magorno chiede di sapere: “se i ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali ne siano gli orientamenti in merito; quali sono le motivazioni che hanno portato alla grave situazione di criticità in cui versa la sanità calabrese, in particolare alla luce della recente pandemia e della estrema carenza di posti di terapia intensiva attualmente disponibili; se non ritengano opportuno adottare iniziative idonee a predisporre il prima possibile un adeguato Piano volto a fronteggiare l’emergenza epidemiologica nella Regione, e se non ritengano necessario nominare altresì un nuovo Commissario ad acta in grado di rispondere efficacemente alle sfide contingenti e non più rimandabili cui è chiamato l’incarico in questione e quali interventi intendano tempestivamente mettere in atto al fine di potenziare radicalmente tutte le strutture sanitarie calabresi nonché di aumentare i posti di terapia intensiva a livello regionale”.
TESTO INTERROGAZIONE
Interrogazione a riposta orale
Magorno – Al Ministro della sanità e al Ministro per gli affari regionali –
Premesso che:
la sanità della regione Calabria versa in condizioni di grave crisi da molti anni: l’esperienza fallimentare derivante da più di dieci anni di gestione straordinaria, si ripercuote inevitabilmente sui cittadini, nei confronti dei quali è difficilmente ed adeguatamente garantita la tutela della salute e l’offerta dei livelli essenziali di assistenza;
secondo i dati più recenti, il disavanzo della sanità calabrese ammonterebbe oggi a 160 milioni di euro, e le previsioni di rientro del debito non consentono di valutarne un imminente riequilibrio finanziario;
nel 2018, il generale dell’Arma dei carabinieri Saverio Cotticelli è stato nominato Commissario ad acta, per il Piano di rientro sanitario, dal Governo Conte I;
durante una recente intervista organizzata nell’ambito di un servizio del programma Titolo V, in onda su RaiTre, il Commissario Cotticelli ha ammesso che, allo stato attuale, il Piano di contrasto alla pandemia da Covid-19 della Regione Calabria non è ancora stato predisposto né adottato, riconoscendo nondimeno le proprie responsabilità in merito alla questione,
considerato che:
la Calabria è una delle regioni definite “zona rossa” dagli ultimi provvedimenti del Governo volti a fronteggiare la seconda ondata pandemica a cui il Paese è attualmente soggetto;
la situazione è oramai fuori controllo, e la necessità di fronteggiare la pandemia con gli strumenti più consoni a garantire una stabile azione sanitaria di contrasto e prevenzione rispetto ad un’ulteriore diffusione dei contagi spinge a richiedere interventi maggiormente mirati e ingenti nei confronti delle strutture sanitarie locali, nonché una revisione della gestione complessiva sino ad ora portata avanti,
tutto quanto premesso, per sapere:
se i ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali ne siano gli orientamenti in merito;
quali sono le motivazioni che hanno portato alla grave situazione di criticità in cui versa la sanità calabrese, in particolare alla luce della recente pandemia e della estrema carenza di posti di terapia intensiva attualmente disponibili;
se non ritengano opportuno adottare iniziative idonee a predisporre il prima possibile un adeguato Piano volto a fronteggiare l’emergenza epidemiologica nella Regione, e se non ritengano necessario nominare altresì un nuovo Commissario ad acta in grado di rispondere efficacemente alle sfide contingenti e non più rimandabili cui è chiamato l’incarico in questione;
quali interventi intendano tempestivamente mettere in atto al fine di potenziare radicalmente tutte le strutture sanitarie calabresi nonché di aumentare i posti di terapia intensiva a livello regionale.