Possiamo benissimo capire come la necessità di emanare un nuovo DPCM, sia stata dettata dalla crescita esponenziale della curva dei contagi da covid-19, ma adesso il Governo dovrà attivare urgentemente, ed in modo immediato, le adeguate misure di sostegno per tutte le PMI che verranno coinvolte in questo semi – lockdown.
E’ giusto aver preso le dovute precauzioni per tutelare la salute di ognuno di noi, ma è anche vero, che, forse alcune misure e soprattutto la giusta programmazione andava magari fatta negli scorsi mesi, ed invece ci ritroviamo quasi punto e a capo, soprattutto per quanto riguarda la tutela per le piccole medie imprese.
Occorrono misure incisive a sostegno delle attività in grado di garantire la sopravvivenza ed il ristoro proporzionato a quello che sarà il sicuro danno. Ma occorre anche che lo Stato non si dimentichi di quelle attività, che seppur non coinvolte direttamente da misure di chiusura o chiusura parziale, sono comunque indirettamente interessate, poiché fanno parte di una rete economica che subirà inevitabilmente un calo nelle vendite e dunque di reddito che si ripercuoterà su tutto il tessuto sociale.
Nessuna P.M.I deve essere lasciata indietro, sbagliare ora significherebbe arrivare al più classico punto di non ritorno. L’Italia non può permetterselo. La Calabria, nel caso specifico, nemmeno.
Come FenImprese Cosenza, chiediamo al Governo aiuti immediati e concreti alle imprese locali, valutando le reali perdite di ogni singola attività e le reali necessità per gli imprenditori. Sbagliare ora porterebbe ad un ecatombe di partite IVA. Non ce lo possiamo permettere.
L’aiuto non dovrà arrivare solo dal Governo centrale, ma anche, e soprattutto dalla Regione Calabria e dai Sindaci.
I territori, hanno infatti esigenze ed abitudini ben diversi l’uno dall’altro, ecco perché in questa fase sarà fondamentale il supporto delle singole amministrazioni comunali e della Regione. Questi enti, infatti, conoscono le realtà territoriali meglio del Governo e dovranno fare da tramite con lo Stato centrale per indicare le reali problematiche e le misure ad hoc necessarie per i singoli territori. E’ ovvio che un ristorante di Milano, ad esempio, abbia, orari, necessità ed abitudini della clientela diversi da uno di Cosenza e viceversa. L’Italia non è tutta uguale nelle abitudini e nelle necessità e dunque un DPCM univoco andrà inevitabilmente a peggiorare maggiormente la situazione in quei territori che sono già martoriati in condizioni di normalità.
Ecco perché chiediamo l’immediato intervento del Presidente della Regione Calabria e dei Sindaci, Loro dovranno fare da tramite fra il territorio e lo Stato. Loro hanno la responsabilità di rappresentare realmente per una volta i calabresi.
Sindaci e soprattutto regione siano particolarmente attivi nella gestione di questa crisi, loro conoscono il territorio con tutte le sue peculiarità più del governo centrale.
E’ giusto aver preso le dovute precauzioni per tutelare la salute di ognuno di noi, ma è anche vero, che, forse alcune misure e soprattutto la giusta programmazione andava magari fatta negli scorsi mesi, ed invece ci ritroviamo quasi punto e a capo, soprattutto per quanto riguarda la tutela per le piccole medie imprese.
Occorrono misure incisive a sostegno delle attività in grado di garantire la sopravvivenza ed il ristoro proporzionato a quello che sarà il sicuro danno. Ma occorre anche che lo Stato non si dimentichi di quelle attività, che seppur non coinvolte direttamente da misure di chiusura o chiusura parziale, sono comunque indirettamente interessate, poiché fanno parte di una rete economica che subirà inevitabilmente un calo nelle vendite e dunque di reddito che si ripercuoterà su tutto il tessuto sociale.
Nessuna P.M.I deve essere lasciata indietro, sbagliare ora significherebbe arrivare al più classico punto di non ritorno. L’Italia non può permetterselo. La Calabria, nel caso specifico, nemmeno.
Come FenImprese Cosenza, chiediamo al Governo aiuti immediati e concreti alle imprese locali, valutando le reali perdite di ogni singola attività e le reali necessità per gli imprenditori. Sbagliare ora porterebbe ad un ecatombe di partite IVA. Non ce lo possiamo permettere.
L’aiuto non dovrà arrivare solo dal Governo centrale, ma anche, e soprattutto dalla Regione Calabria e dai Sindaci.
I territori, hanno infatti esigenze ed abitudini ben diversi l’uno dall’altro, ecco perché in questa fase sarà fondamentale il supporto delle singole amministrazioni comunali e della Regione. Questi enti, infatti, conoscono le realtà territoriali meglio del Governo e dovranno fare da tramite con lo Stato centrale per indicare le reali problematiche e le misure ad hoc necessarie per i singoli territori. E’ ovvio che un ristorante di Milano, ad esempio, abbia, orari, necessità ed abitudini della clientela diversi da uno di Cosenza e viceversa. L’Italia non è tutta uguale nelle abitudini e nelle necessità e dunque un DPCM univoco andrà inevitabilmente a peggiorare maggiormente la situazione in quei territori che sono già martoriati in condizioni di normalità.
Ecco perché chiediamo l’immediato intervento del Presidente della Regione Calabria e dei Sindaci, Loro dovranno fare da tramite fra il territorio e lo Stato. Loro hanno la responsabilità di rappresentare realmente per una volta i calabresi.
Sindaci e soprattutto regione siano particolarmente attivi nella gestione di questa crisi, loro conoscono il territorio con tutte le sue peculiarità più del governo centrale.
FenImprese Cosenza