Nessun certificato medico per l’alunno che rientra a scuola dopo una malattia. Sul Bollettino regionale della Calabria (n. 233 del 25 ottobre) e’ stata pubblicata la legge regionale di abolizione del certificato medico di rientro a scuola dell’alunno dopo malattia.
La Calabria, evidenzia la Fimp, e’ la prima regione del sud che abolisce questo certificato, cosa gia’ avvenuta da diversi anni in dodici regioni, tutte del centro-nord, e questo fa sicuramente onore a tutto il Consiglio Regionale attuale. Si trattava di un certificato previsto da una legge del 1967, ormai anacronistico in quanto oggi tutti i bambini vengono visitati dal pediatra di libera scelta che concorda con i genitori il periodo di cura e convalescenza.
Oggi sappiamo bene, inoltre, che la contagiosita’ delle varie malattie infettive comuni nell’infanzia e nell’adolescenza e’ maggiore nel periodo di incubazione (quando il bambino ancora va a scuola) e all’esordio della malattia, mentre si affievolisce progressivamente durante la fase acuta, per scomparire durante la convalescenza. L’esperienza nelle regioni che, ormai da diversi anni, hanno sostituito il certificato con l’autocertificazione della famiglia, dimostra che non si sono registrati focolai infettivi al rientro in classe.
In conseguenza della nuova legge regionale il certificato medico rimane solo per le malattie soggette a notifica al servizio di igiene pubblica dell’Asp e sono queste situazioni specifiche e limitate che hanno periodi di isolamento domiciliare stabiliti per legge. In tutti gli altri casi di assenza dell’alunno per malattia (cioe’ quasi tutti), la giustificazione diventa un atto amministrativo che deve essere regolato tra l’istituzione scolastica e la famiglia, senza caricare ulteriori incombenze sui medici gia’ oberati da altri e sempre maggiori fardelli burocratici che rubano tempo importante all’attivita’ assistenziale.