I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna e del Comando Provinciale di Catanzaro, in esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale disposta dalTribunale di Bologna, hanno sequestrato – tra le province diFerrara e Lamezia Terme (CZ)– un ingente patrimoniomobiliare ed immobiliare costituito da appartamenti, terreni, auto, conti correnti e una società operante nel commercio autovetture del valore complessivo di oltre500 mila euro.
I beni sottoposti a vincolo sono risultati nella disponibilità di T.S., classe ’61 nato a Nicastro ma residente dagli inizi degli anni 2000 a Jolanda di Savoia (FE), indiziato di appartenere alla cosca di ‘ndrangheta“Cerra-Torcasio-Gualtieri” operante in Lamezia Terme (CZ).
Il provvedimentoablativo, disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna, costituisce l’epilogo di articolate indagini economico-patrimoniali condotte,ai sensi del cd. “Codice Antimafia”,dalle fiamme gialle del Gruppo di Lamezia Terme e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bologna sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica Dottor Stefano Orsi della locale DDA e finalizzate al recupero di beni illecitamente detenuti.
Gli accertamenti compiuti dai finanzieri hannoin primo luogo consentito di riscontrare,anche sulla base delle dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia,i legami con la criminalità organizzata calabresedel soggetto proposto i cui fratelli erano stati assassinati nel 2003 in un agguato mafioso inducendolo a cercare riparo nel ferrarese.
Le investigazioni patrimoniali hanno poi permesso di accertare un rapporto di particolare “sproporzione” trai redditi dichiarati dallostessoe dal suo nucleo familiare e il patrimonio immobiliare e mobiliare riconducibile alla sua effettiva disponibilità che, di conseguenza, è stato sottoposto a sequestro in quanto ritenuto acquisito con proventi frutto di attività illecite.
L’attività di servizioconferma, ancora una volta,come uno dei prioritari obiettivi del Corpo è quello di aggredire, con le misure di prevenzione, i patrimoni illecitamente accumulati dalla cd. “criminalità da profitto”.