“Leggiamo e rimaniamo stupiti dall’ennesimo attacco dei rappresentanti di Confcommercio Reggio Calabria nei confronti dell’attuale Amministrazione sui principi di legalità e trasparenza, i quali, a loro dire, sono stati violati con la concessione del Miramare da “Grand Hotel” a “Gran Bazar””. Così in una nota le associazioni Reset e La Svolta di Reggio Calabria.
“Come primo punto – scrivono – troviamo assurdo che Confcommercio stessa non sia a conoscenza delle realtà commerciali presenti sul territorio, in quanto basterebbe una semplice passeggiata sul corso Garibaldi per scoprire che il marchio “Coccinelle” è presente all’interno di un’attività a loro associata e che il marchio “La Oreria” è prodotto fin dai primi anni ‘90 nel territorio reggino ed espone in diverse gioiellerie del territorio dell’area metropolitana.
Confcommercio conosce le realtà commerciali reggine?
Secondo punto, ci preoccupa che in quanto ente a tutela e garanzia dei commercianti, non conosca i principi basilari del marketing territoriale e identificazione del territorio, principi insiti nel bando del Comune, cioè utilizzare beni comuni, anche di interesse storico e culturale, per la promozione delle attività stesse (qualunque marchio essi espongano consono al decoro e al valore dei beni) come si può vedere facilmente da manifestazioni simili organizzate nella dirimpettaia Messina, ad esempio nel Castello di Milazzo o andando ancora più lontano nel Castello Sforzesco a Milano e di ciò, anzi, la Confcommercio dovrebbe esserne la promotrice, organizzando eventi di promozione al loro interno.
É cosi che tutelano e promuovono i commercianti?
Terzo punto, troviamo imbarazzante che Confcommercio si erga a garanzia di “efficienza organizzativa di fiere e sagre di promozione territoriale”, per poi richiedere ad una associazione di fuori città, con il suo patrocinio, di organizzare la Festa del cioccolato sul Corso Garibaldi, e come testimoniato dalle foto presenti sulla propria pagina Facebook, brillare per l’assenza di pasticceri reggini o quando sigle (Fiva) vicine ad essa organizzano fiere e mercatini con netta maggioranza di commercianti di altre città.
É questa la promozione del territorio che intendono fare?
Quarto punto, secondo il principio di trasparenza di cui si erge a portavoce, dai rendiconti della Provincia risultano diversi contributi non quantificati nei confronti di Confcommercio. Ci chiediamo perché nonostante questi contributi si è richiesto un sostegno economico ad ogni singolo commerciante per organizzare la manifestazione Natale 2015?
Quali sono le attività organizzate da loro? Quanti di questi soldi sono stati spesi ? E come?
Queste sono le domande che ci siamo posti noi in quanto parte integrante di questa Amministrazione, ma sono le stesse domande che qualche commerciante si è posto.
Associazioni Reset e La Svolta