“Ancora un incidente nello scalo gioiese. Un incidente che avrebbe potuto avere ben altre conseguenze tenuto conto delle dinamiche di accadimento. In sintesi, durante le manovre di uscita dal porto della nave Gerda Maersk il moto ondoso provocato da tale nave portava la Msc Rapallo attraccata in banchina a colpire una delle gru del terminal. Solo grazie alla prontezza degli operatori di piazzale di Medcenterm e alla preparazione dei manovratori che hanno seguito il percorso della nave traslando con le gru, che altrimenti avrebbero colpito il ponte di comando della nave ormeggiata in banchina, si è potuto evitare il peggio”. Lo scrive in una nota il coordinamento portuali di Gioia Tauro del Sindacato unitario lavoratori.
“Le verifiche relative alle cause sono tuttora in corso, ma è apparso chiaro sin da subito che se la nave in uscita avesse avuto una velocità minore probabilmente l’evento non si sarebbe verificato. Infatti, considerata la configurazione topografica del porto di Gioia Tauro, la mancanza di un adeguato numero di rimorchiatori – si legge ancora nella nota – per la manovra delle navi, determina, molto spesso, una velocità della nave in transito più sostenuta, che seppur rientrante nei parametri di velocità massima prevista dal Regolamento Portuale, può condurre, come in questo caso, a pericolosi incidenti. Pertanto, diminuire il numero dei rimorchiatori pianificati, come spesso accade, non è sicuramente la soluzione ideale per manovrare nel porto di Gioia Tauro proprio per quanto su descritto. Un rimorchiatore in più avrebbe garantito una velocità di transito minore e, di conseguenza, avrebbe evitato quanto accaduto. Purtroppo, eventi imprevisti – è scritto ancora nel comunicato – possono sempre sopraggiungere durante le attività lavorative ed è proprio per questo motivo che occorre saper coniugare gli interessi commerciali con quelli legati alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori in un’ottica di prevenzione per scongiurare situazioni che potrebbero condurre a conseguenze catastrofiche ad ogni livello. Un primo passo potrebbe essere quello di sensibilizzare i comandanti delle navi che approdano a Gioia Tauro affinché siano indirizzati ad adottare una politica di maggior sicurezza a tutela delle manovre e della salute dei lavoratori. Inoltre, crediamo che le tutte le parti interessate – conclude il coordinamento dei portuali di Gioia Tauro – nella gestione dei processi debbano rendere maggiormente partecipe la concessionaria del servizio di rimorchio in tutte le fasi di programmazione e pianificazione dei servizi nautici con la finalità di aumentare il livello di sicurezza nel porto. La tutela e la salute dei lavoratori deve essere anteposta a qualsiasi altra esigenza e noi non abbiamo alcun dubbio che tutte le parti in causa vogliano adoperarsi per migliorare ulteriormente le condizioni di sicurezza nello scalo gioiese proprio facendo tesoro di eventi di tal guisa che indicano inequivocabilmente la strada da seguire”.