Un viaggio attraverso la vita ed i suoi ostacoli da affrontare quotidianamente, raccontato utilizzando la metafora delle corse di un ciclista che affronta le difficoltà delle salite e delle discese.
È stato questo il “messaggio” di “Spingi e respira”, il penultimo appuntamento della XIII edizione della rassegna “Ri-Crii. Ricreare il senso del presente” che il direttore artistico, Dario Natale, insieme a “Scenari visibili”, ha voluto dedicare a Fortunato Bernardi, Giovanni Cannizzaro, Pasquale De Luca, Domenico Palazzo, Rosario Perri, Vinicio Puppin, Francesco Stranges e Domenico Strangis, gli otto ciclisti lametini falciati sull’asfalto da una Mercedes impazzita in una uggiosa domenica di dicembre di sei anni fa.
Un momento di riflessione e non solo di spettacolo, quindi, al quale hanno presenziato, nel Teatro Umberto, anche alcuni familiari dei ciclisti ai quali, in modo semplice e fuori da ogni retorica, si è voluto dimostrare l’affetto di una città che non dovrebbe dimenticare.
Lo spettacolo, scritto e interpretato dal reggino Lorenzo Praticò, che gode del patrocinio della federazione ciclistica italiana, ha calamitato l’attenzione del pubblico in un susseguirsi di scene e di immagini che hanno attraversato la vita del protagonista e, attraverso essa, le vite di ciascuno costellate di salite e discese, di cadute e rialzate, di vittorie e di sconfitte, perché la vita è un continuo cadere e rialzarsi.
E così è stato anche sabato sera. Praticò, da solo sul palcoscenico dell’Umberto insieme alla “sua” bicicletta, diretto da Gaetano Tramontana, ha parlato di sé, della sua storia, della nostra storia, ma anche della storia di Fiorenzo Magni, il corridore che, nonostante una caduta ed una spalla quasi rotta, riuscì a portare a compimento la sua corsa.