Non supera il controllo del Tribunale del riesame la seconda ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa nel processo “Saggio Compagno” dal GIP DDA di Reggio Calabria nei confronti di Angelo Napoli, il geometra di 38 anni, di Cinquefrondi, tratto in arresto verso la fine dello scorso mese con l’accusa di far parte del “locale “ di Cinquefrondi con la dote di “sgarrista” e per questo indagato per associazione mafiosa pluriaggravata.
Accogliendo la richiesta di annullamento o revoca della misura restrittiva articolatamente illustrata in udienza dai difensori, avvocati Domenico Alvaro e Domenico Bellocco, che hanno anche depositato, a sostegno della loro tesi difensiva, il fascicolo delle loro indagini difensive con memoria illustrativa, il Tribunale della libertà ha annullato per mancanza di gravi indizi di colpevolezza l’ordinanza di custodia cautelare, disponendo l’immediata scarcerazione del tecnico, libero professionista, che si trovava ristretto presso la Casa Circondariale di Palmi.
Ad accusare il geom. Napoli era stato il collaboratore di giustizia Ieranò Rocco Francesco, le cui dichiarazioni, secondo l’ufficio di Procura, trovavano anche riscontro in una intercettazione ambientale in casa di Giuseppe Ladini, ritenuto esponente di spicco del “locale” di ‘ndrangheta.
I difensori hanno invece sostenuto l’assoluta genericità delle dichiarazioni del collaborante e la mancanza di riscontri oggettivi.