di Grazia Candido (foto Antonio Sollazzo) – Una vera forza della natura, Caparezza fa impazzire Reggio regalando ieri sera, un teatro musicale in piazza. L’artista pugliese, poliedrico rapper che “esce dal tunnel” con il suo “Museica II The Exhibition” (live inserito nell’ambito di “Fatti di Musica Radio Juke Box 2015”, la 29° edizione del “Festival del Miglior Live d’Autore” di Ruggero Pegna e della rassegna “Alziamo il Sipario” dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Calabria), travolge Piazza Castello con il suo ultimo disco che si è aggiudicato la Targa Tenco come miglior album del 2014. Ispirandosi al mondo dell’arte, audio-guida di visioni messe in mostra, il cantautore in ogni brano prende spunto da un’opera pittorica che diventa pretesto per sviluppare un concetto. E sul palco, passano come se fosse una vera e propria galleria d’arte ma da ascoltare più che osservare, messaggi impegnativi, tanta ironia e anche omaggi a Mica Van Gogh provando a tracciare un parallelo tra la vita tormentata del pittore, genio dotato di un talento straordinario ma considerato un pazzo, e una persona qualunque che vive nel nostro tempo. Prende forma un racconto creativo, didattico, a quadri colorati da giochi di luce meravigliosi ed effetti scenici che si mescolano alla voce di Caparezza e dei suoi musicisti Rino Corrieri (batteria), Diego Perrone (voce), Gaetano Camporeale (tastiere), Alfredo Ferrero (chitarra), Giovanni Astorino (basso), che nella setlist danno ampio spazio all’ultimo album, senza dimenticare le hit del passato.
“Piazza Castello è una cornice naturale e se parliamo di museo, la mia opera è incastonata in essa – afferma Caparezza – Museica tour è la seconda versione completamente diversa da quella dell’anno scorso e la maggior parte delle persone che vedono il mio show non riescono a definirlo, un pò come la mia musica. Ci sono momenti di riflessione, gag teatrali, travestimenti insomma, tutte le caratteristiche che mi hanno portato fortuna e caratterizzano la mia musica. E’ uno show esportabile, un’ode alla creatività che si concretizza nella cinematografia, nella pittura, nella musica”.
Caparezza si racconta e come un bravo professore sul palco spiega con le sue canzoni la sua ultima fatica, “un album inserito tra due poli: da un lato c’è l’amore per la creatività, la fantasia; dall’altro c’è l’odio per la violenza a cui molto spesso si contrappone l’immaginazione per sfuggire ad uno stato di cose che non piacciono. Anche la semplice esistenza sfugge tutto ciò che può farci male”.
Numerose le citazioni di grandi artisti, da Warhol in “Cover” a Van Gogh ma sono i brani “Non me lo posso permettere”, ispirato dal trittico del pittore irlandese Francis Bacon “Tre studi di Lucian Freud”, una delle opere più costose della storia e anche “Troppo politico”, dove “Il quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo diventa riferimento per affrontare con ironia i suoi detrattori, a fare impazzire il pubblico. Caparezza parla di arte ma anche di violenza perché “la maggior parte delle cose che animano questa terra sono frutto di violenze. Per sfuggire all’inquietudine di vivere si cerca di costruire una realtà parallela – sottolinea il rapper – si crea un mondo ideale. L’arte salvifica, rende poetico il mondo”. Da attento artista, Caparezza intinge il pennello nella sua anima e dipinge la sua stessa natura nelle sue immagini. Immagini di uno show che merita per il secondo anno consecutivo, il “Riccio d’Argento” del celebre orafo crotonese Gerardo Sacco, Premio ai Migliori Live d’ Autore di “Fatti di Musica” perché come sostiene il promoter Pegna: “fonde musica ed arte in modo unico ed originale: uno show carico di energia che spazia in tutti i generi musicali, con un impianto scenico ricco di immaginazione e creatività, pieno di spunti e visioni che sono la formula e l’impronta di tutti i suoi live”.