Dall’Ipsasr un grido di allarme e un appello “fermare il Cinipide galligeno, killer del castagno. I castagneti sono a rischio di estinzione, intensificare i lanci del Torymus sinesi, unico antagonista
naturale del Cinipide”.Questo, in sintesi quanto emerso a conclusione dei lavori dell’importante incontro-dibattito”Il cinipide del castagno: stato dell’arte della lotta e prospettive” organizzato dall’Istituto “Costanzo” di Decollatura. Un pomeriggio intenso e gratificante per gli organizzatori e la numerosa platea che ha apprezzato le relazioni e gli interventi sulla lotta al Cinipide, camunamente chiamata “vespa cinese” che sta mettendo a rischio la produzione e la sopravvivenza dei castagneti della regione. Per i produttori di castagne del Reventino e del Savuto, quest’anno è stato l’anno peggiore per la produzione, circa l’80% in meno degli anni scorsi. Compiaciuta e soddisfatta la dirigente scolastica Patrizia Costanzo, che con i saluti, ha tra l’altro assicurato il suo supporto agli studenti e docenti nelle loro iniziative e percorso didattico, sicura che sarà un anno d’intenso e proficuo lavoro. Hanno preso parte ai lavori il professor Francesco Cristiano, responsabile dell’azienda agraria, che ha posto l’accento sul rapporto tra scuola e territorio; la dottoressa Vincenzina Scalzo dell’ARSSA ha relazionato su “Strategie di controllo biologico del cinipide galligeno” e il dottor Francesco Santopolo “Bietologie del cinipide galligeno“. Particolarmente atteso e apprezzato il lavoro di ricerca e studio degli alunni, esposto da Rossella Bonacci e Daniela Maruca per la V classe “Il castagno” e di Federico Molinaro e Francesco Mancuso per la IV “Il castagno, una risorsa economico-ambientale da difendere dal cinipide“ introdotti dai professori Sergio Mazza e Cesare Mancuso. Numerosa la partecipazione di docenti, alunni, genitori, stand “Fattoria del benessere” con Giuseppe Bianco, rappresentati delle associazioni e Franco Fazio dell’azienda vivaista “Allasia Plant Magna Grecia”. Per Gregorio Guzzo, presidente della Comunità Montana del Reventino, l’iniziativa mostra la vivacità e l’interesse della scuola alle tematiche del settore agricolo e sottolinea l’importanza della collaborazione tra scuola e territorio. La dottoressa Scalzo, responsabile regionale del progetto di lotta al Cinipide per la provincia di Cosenza e Catanzaro, tra l’altro ha ricordato che i danni provocati dall’insetto sono evidenti con formazioni di galle che determinano un forte calo della produzione, circa l’80 % e il mezzo di lotta più efficace è la lotta biologica attraverso lanci del Torymus sinensis, antagonista principale del cinipide. 14 sono stati i lanci di Torymus effettuati in primavera in Calabria, di cui anche uno a Serrastretta Comune del Reventino. I risultati dei lanci- ha concluso la Scalzo- finanziati dal Ministero dell’Agricoltura (un milione di euro) attraverso l’assessorato regionale saranno visibili a distanza di circa 5-6 anni, quando il Torymus prenderà il sopravvento sul Cinipide. La coltura del castagno nella Reventino rappresenta un discreto valore economico e commerciale e un prezioso elemento per la difesa idrogeologica del territorio -ha detto il professor Santopolo- pertanto va difesa. Nel sostenere l’agricoltura biologica il professore ha sottolineato che essa non è un “cambio di mezzi, ma cambio di comportamenti” e mira al ripristino dell’equilibrio ambientale perturbato dall’uso sconsiderato di sostanze tossiche disperse nell’ambiente. Nel suo articolato intervento, Santopolo infine, suggerisce di aumentare la biodiversità per non consentire a nessuna specie di esprimere una popolazione che superi la capacità portante del sistema.