La mortalita' per tumori nei giovani, in fascia di eta' 15-39 anni, si e' ridotta drasticamente dal 1990: -29% dal 1990 al 2002 per i maschi (da 12,8 decessi per 100 mila abitanti a 9,1) e -26% per le femmine (da 12,6 decessi a 9,3). Sono alcuni dei dati riferiti dalla ricercatrice dell'Istat Alessandra Burgio nel corso del convegno 'I tumori ematologici nell'adolescente e nel giovane adulto'. Stando al dato Istat del 2002, ha sottolineato l'esperta, sono pero' sempre 2.200 i decessi per tumori in questa fascia di eta'. I tumori piu' frequenti tra i giovani sono quelli del sangue: leucemie, mielomi e linfomi. Quelli a piu' elevata mortalita' sono per i maschi (1.050 decessi l'anno pari a 10 per 10 mila abitanti, che ammontano al 12% di tutti i decessi) i tumori dell'encefalo, alcune leucemie e i linfomi non-Hodgkin; per le femmine, invece, i decessi annui sono 1.150 (12 per 100 mila abitanti, il 34% dei decessi complessivi) ed i tumori a piu' elevata mortalita' sono cancro alla mammella e leucemie. La ridotta mortalita' che si riscontra per i tumori giovanili, ha commentato il direttore dell'Istituto di Ematologia dell'Universita' Cattolica Giuseppe Leone, e' dovuta soprattutto al miglioramento delle terapie, sempre piu' mirate e con minori effetti collaterali. Il trattamento dei tumori giovanili in Italia, ha aggiunto, ''e' tra i migliori nel mondo; bisogna pero' rilevare, sempre a fronte dei dati Istat, che ci sono ancora delle discrepanze tra le varie regioni italiane''. Infatti, circa 13.500 ricoveri su 70 mila per questi problemi avvengono fuori dalla regione di residenza, ovvero quasi il 20% del totale. L'emigrazione e' consistente da molte regioni prevalentemente meridionali (Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Abruzzo e Marche), mentre i poli di attrazione sono soprattutto Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana. I dati Istat dicono anche che su 100 adolescenti e giovani adulti che si ricoverano fuori regione, 16 provengono dalla Campania, 12 dalla Sicilia, 11 dalla Puglia, 9 dalla Calabria; 36 si recano in Lombardia, 12 in Emilia Romagna, 12 in Toscana, 6 in Friuli Venezia Giulia. Tanti, pero', i miglioramenti avvenuti negli ultimi anni, ha concluso Leone: ''Uno tra tutti, la possibilita' di conservare la fertilita' dei giovani pazienti in trattamento per tumori; secondo alcune ricerche risulta infatti che il 10-15% dei malati guariti utilizzi il seme crioconservato per procreare''.(ANSA).