Pasquale Condello, il Supremo non ha affatto gradito il paragone, seppur illustre dal punto di vista criminale, con Bernardo Provenzano.
"Io sono solo e soltanto Pasquale Condello", avrebbe detto agli inquirenti con tono fermo, ma forse un po' risentito. Più volte nei giorni dopo la cattura Condello è stato definito "il Provenzano calabrese", ma, evidentemente, tale parallelo non è stato gradito.
Anche il termine pizzino, utilizzato per indicare gli appunti
scritti a mano dal boss e trovati in una cassaforte a muro nell'appartamento dove e' stato arrestato, non e' piaciuto al boss: esso era stato infatti coniato dopo la cattura di Provenzano e l'ingente mole recuperata all'interno del casolare dove aveva trascorso la latitanza.
Del resto, il concetto di "calabresità", al quale più volte hanno fatto riferimento i boss della 'ndrangheta catturati, avrebbe potuto lasciare presagire una reazione come quella che avrebbe avuto Pasquale Condello, il Supremo.