Presentato questa mattina il progetto “Case circondariali – spazi sostenibili” all’interno del carcere cittadino.
Un programma che mira a favorire i processi di accoglienza delle famiglie di detenuti, a rispondere alle necessità primarie, a favorire i processi di comunicazione tra le famiglie ed i detenuti.
Maria Carmela Longo, direttrice della casa circondariale, ha ringraziato il sindaco Giuseppe Scopelliti e l’amministrazione comunale per l’attenzione nei confronti della struttura ed affermando che “l’opera di rieducazione oltre ad essere compito dell’amministrazione del penitenziario è un dovere anche per la società”.
“Una società diventa più grande se c’è la giusta attenzione nei confronti degli ‘ultimi’– ha affermato il Primo Cittadino – come amministrazione sosteniamo la ricerca sistematica di sinergie, perché più si è coesi più diventano importanti i risultati. Bisogna guardare con attenzione a chi vive un momento difficile della propria vita”.
Partner del progetto: il Comune, l’amministrazione carceraria e l’associazione “Evita”.
All’incontro erano presenti anche l’assessore Tilde Minasi; Tonino Serranò, delegato per il servizio civile, che ha motivato i sette ragazzi che metteranno materialmente in atto il progetto, la dirigente Stracuzza ed il responsabile del servizio civile del comune.
“Speriamo che il nostro diventi un modello che esca dai confini reggini – ha affermato Pasquale Morisani, consigliere comunale ideatore del progetto – perché si possa sdrammatizzare, anche nei confronti dei minori, il momento di condivisione che i detenuti e le loro famiglie trascorrono nella struttura penitenziaria”. (Roto San Giorgio)